L’obesità è una malattia. Secondo gli studiosi non dobbiamo più considerarla come la semplice conseguenza di comportamenti sbagliati, ma come una malattia multifattoriale e sistemica. Cosa significa? Significa che la sua origine non sta solo in uno stile di vita inadeguato ma anche, per esempio, nella genetica e che può avere gravi conseguenze su diversi organi e apparati del nostro organismo. Il 2023 ha rappresentato un anno importante per la lotta al contrasto dell’obesità. Attraverso le nostre pagine abbiamo cercato di tenerci sempre al passo aggiornando sui nuovi studi e continuiamo a farlo ricordando che ci troviamo di fronte a un’emergenza mondiale. Si calcola che entro il 2035, metà della popolazione mondiale, non solo nelle società industrializzate, sarà obesa o in sovrappeso.
Obesità: malattia che può rubare fino a sei anni di vita
L’obesità può rubare fino a 6 anni di vita. E’ una delle evidenze emerse durante l’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), in corso a Roma fino al 17 dicembre. I chili in eccesso, hanno sottolineato gli studi presentati, sono il viatico di malattie cardiovascolari causa di un’aspettativa di vita più breve. In Italia sono 400.000 le persone che presentano obesità e scompenso cardiaco. Si calcola che l’80% dei pazienti con scompenso cardiaco sia anche obeso. La combinazione delle due patologie desta allarme poiché nell’85% dei casi può portare a eventi cardiovascolari gravi e ridurre l’aspettativa di vita di 6 anni. Numeri che possono facilmente aumentare se si considera che nel nostro Paese ci sono 6 milioni di persone obese e 1 milione di pazienti con insufficienza cardiaca.
ICM o girovita?
Se siamo arrivati a questi numeri, sottolineano i cardiologi della SIC, è anche perché finora abbiamo adottato un metodo di misurazione dell’obesità non utilissimo. Per diagnosticare sovrappeso e obesità, distinta, quest’ultima, in lieve, moderata e grave, si è soliti considerato l’ICM, l’indice di massa corporea. L’ICM è un parametro biometrico che mette in relazione il peso di una persona con la sua altezza. Nella valutazione dell’obesità, però, non è importante solo calcolare la quantità del grasso corporeo ma anche la sua distribuzione. Gli studiosi, infatti, hanno evidenziato un rischio maggiore per la salute nel grasso viscerale. Dunque, non cerchiamo la risposta esclusivamente dalla bilancia ma soprattutto nel metro. I medici indicano che il girovita ottimale, in linea generale, deve essere minore di 88 cm nelle donne e 102 negli uomini. Nello specifico, per garantire una buona salute cardiovascolare, deve risultare meno della metà dell’altezza.
Il semaglutide
Il 2023 è stato un anno di svolta per il trattamento dell’obesità e di tutte le malattie a essa collegate grazie alla semaglutide. La semaglutide è una molecola appartenente alla categoria degli agonisti del recettore del GLP-1. La sua somministrazione consente un controllo costante della glicemia. Utilizzato per curare il diabete di tipo 2, si è rivelato molto utile nel trattamento dell’obesità. Riducendo la quantità di grasso corporeo, si riducono automaticamente le possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Secondo la rivista scientifica Science è stata la scoperta dell’anno.