L’obbligo di utilizzo del Green pass sembra una specie di tormentone estivo che nonostante sia inviso a tutti ogni dieci minuti di ogni santa giornata torna prepotente a strombettare nelle orecchie attraverso le voci più disparate in quel rosario di si, no, forse ed ancora grida disperate di libertà e dotti sermoni di professori e scienziati.
Magari vale la regola non scritta che chi più fa rumore più si nota e quindi si ricordano più le manifestazione no vax che quel 60% della popolazione italiana che si è vaccinata e non ha nessuna remora verso il certificato verde, anzi ne auspica l’applicazione quanto più diffusa possibile proprio per porre fino al calvario di aperture e chiusure attraverso le quali altaleniamo ormai da un anno e mezzo ed oltre.
Fatto sta che il governo sta pensando seriamente di imporre l’obbligo a scuola, nei luoghi chiusi ad accesso di più persone, nei mezzi pubblici, negli esercizi commerciali come bar e ristoranti e poi alle manifestazioni sportive, in stadi, piscine, palestre.
Obbligo di utilizzo per il green pass a scuola
La stretta in vista della ripresa dell’anno scolastico, soprattutto, è già avviata e deve solo prendere corpo al netto delle mille proteste e delle mille prese di posizione e distinguo che continuano incessantemente a susseguirsi da parte di studiosi, politici, personalità, tecnici e gente comune.
L’epopea del Green pass sì, Green pass potrebbe volgere al termine se solo il governo si decidesse ad una presa di posizione netta e precisa che non passi più per le esortazioni ma si diriga verso regole certe ed equità di trattamento.
Sarebbe anche ora che personaggi pubblici si esponessero un po’ di più e facessero sentire la loro voce autorevole o comunque influente.
Sharon Stone, ad esempio, in America dice no ad una grande casa di produzione di un film che la vuole protagonista perché si rifiuta di girare un film senza sapere che tutti, ma proprio tutti, attori, regista, aiuto, tecnici, lavoratori impegnati nella produzione del film non siano già vaccinati contro il Covid.
«Hanno minacciato di lasciarmi a casa? Ebbene sì, ma andrò avanti con la mia battaglia affinché sui set sia richiesto ai lavoratori di essere stati vaccinati? Assolutamente sì. Dobbiamo andare a lavorare in condizioni sicure. E queste non lo sono».
Sharon Stone
Obbligo di utilizzo per il green pass
La coscienza su ciò che è meglio fare per combattere efficacemente il virus non è questione solo del governo ma della sensibilità di tutti ed il Green Pass non è né buono né cattivo è solo uno strumento di civiltà e come tale va utilizzato evitando un uso spropositato ma tenendo ben presente che può essere un’arma molto efficace se accoppiata a tutte le altre regole che ben conosciamo ormai tutti.
Il tempo del liberi tutti agognato non è ancora arrivato e bene fanno anche ristoratori di nome come Cracco e diversi altri chef stellati ad esporsi anche ad essere bersagliati di insulti ed improperi, che normalmente arrivano dalle fila no vax sui social in ogni momento, pur di indurre tutti a ragionare.
Ritornare alla normalità è quanto tutti vogliamo e tutto passa per comportamenti ragionevoli e consapevoli ed il Green Pass è fondamentale, preoccupiamoci di farlo rilasciare nel più breve tempo possibile e che sia usato al meglio e da tutti piuttosto che armare il solito teatrino tutto italiano delle posizioni strampalate ed eccentriche.