Obbligo di fedeltà coniugale: la vacanza estiva è uno dei momenti migliori per godersi una scappatella. La lontananza dal proprio ambiente e dalla routine quotidiana aggiunge quel pizzico di pepe necessario per godersi il momento. A settembre, dunque, avremo tanti cuori infranti in più? Non è detto. Sempre più coppie, infatti, riscrivono le regole del loro rapporto: l’esclusività tende a scomparire, la sincerità a restare. Dalla generazione Z in poi appare sempre più naturale vivere una relazione cosiddetta aperta. Aperta alla ricerca di nuove emozioni con persone al di fuori o aperta al poliamore. Relazioni aperte che diventano poi matrimoni aperti. L’importante è che tutto sia avvolto dall’aura della discrezione.
Quando si parla di discrezione, il web viene sempre in aiuto. “Ashley Madison” è la piattaforma leader internazionale per chi è alla ricerca di love affaire extraconiugali che conta, solo in Italia, 750.000 iscritti. Un mondo che abbatte gli stereotipi su infedeltà, tradimento e adulterio. Se dobbiamo dire addio alla monogamia e al per sempre lo abbiamo chiesto a Christoph Kraemer, Managing Director di Ashley Madison per l’Europa e a Marta Giuliani, Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa Clinica e Socia Fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia.
Christoph Kraemer, la storia di “Ashley Madison” inizia circa dieci anni fa come sito nel quale poter trovare occasioni di relazioni extraconiugali e oggi è diventata molto di più. Come si è evoluta negli anni la piattaforma?
Abbiamo visto che la nostra comunità si sta evolvendo verso l’esplorazione e la sperimentazione di diversi modelli di non-monogamia. Due gruppi in particolare stanno guidando questo cambiamento: le donne e la Generazione Z. Il 26% dei nostri membri di sesso femminile, rispetto a solo il 13% degli uomini, dichiara di intrattenere attualmente una relazione aperta. È interessante notare che, secondo una ricerca condotta dalla Dottoressa Tammy Nelson, di solito sono gli uomini a introdurre l’argomento dell’apertura della relazione. Una volta che le donne sperimentano una relazione aperta, tuttavia, tendono a essere più entusiaste degli uomini nel continuarla. Per quanto riguarda la Generazione Z, il 30% di loro vorrebbe una relazione aperta e un altro 30% addirittura una relazione poliamorosa.
Chi sono gli utenti di “Ashley Madison”, possiamo tracciarne una sorta di profilo?
Con oltre 750.000 italiani iscritti dal lancio, l’Italia è il nostro terzo mercato in Europa, dopo Regno Unito e Spagna e davanti a Francia e Germania. Circa tre quarti dei nostri iscritti italiani hanno un’età compresa tra i 20 e i 39 anni, con un’età media di 33 anni sia per gli uomini che per le donne. Considerando che l’età media del matrimonio è di 34 anni, ciò significa che i nostri membri italiani iniziano già a guardare al di fuori della loro relazione prima di legarsi al matrimonio. Nella maggior parte degli altri Paesi, invece, vediamo che l’età media dei membri è di uno o due anni superiore all’età media del matrimonio. I nostri membri tendono inoltre ad avere un potere di spesa e un’istruzione più elevati rispetto alla media nazionale.
Dottoressa Giuliani, che significato assume il tradimento del proprio partner in un’epoca in cui si hanno meno molte remore nel separarsi e divorziare?
Si è abituati a pensare al tradimento come ad un atto il cui significato è riconducibile interamente ad una crisi di coppia. Ma gli studi e l’evidenza clinica ci dicono che non è così, o perlomeno non sempre. Infatti il tradimento può nascere tanto da un’insoddisfazione o una conflittualità di coppia – e quindi avere una matrice relazionale – quanto rispondere a bisogni più individuali e soggettivi, come la ricerca di affermazione, la sperimentazione di emozioni nuove, il rafforzamento dell’autostima, il bisogno di sentirsi amati e accuditi. In questi casi l’input al tradimento non è una vera e propria messa in discussione del proprio legame affettivo, seppur ovviamente può essere fortemente scosso dall’evento, quanto un modo per palesare o ri-scoprire le proprie esigenze emotive.
La monogamia e il per sempre sono due concetti utopistici?
Assolutamente no, ma è necessario iniziare a distinguere tra una libera scelta individuale di relazione ed uno schema unico culturalmente determinato. I rapporti non monogamici, quando si fondano sul consenso tra i partner, risultano essere tanto soddisfacenti e appaganti quanto quelli basati sull’esclusività relazionale – come riportano anche i dati dell’indagine di Ashley Madison. Stiamo assistendo a un graduale abbattimento dei modelli come li abbiamo conosciuti a favore dell’espressione di una sessualità e un’affettività più fluida e consapevole. Raggiungere un equilibrio emotivo individuale e di coppia è uno degli obiettivi primari della relazione – sia essa monogama o no – ciò che cambia è semplicemente la forma con cui tali obiettivi vengono raggiunti.
Immagini pubblicate per gentile concessione di ashleymadison.com