Uno Scarfalietto tutto particolare sarà in scena al Trianon Viviani. Nel teatro del popolo – inaugurato nel 1911 proprio da una commedia di Scarpetta che segnò il debutto di Vincenzo nel ruolo, fino ad allora paterno, di Felice Sciosciammocca – la celebre commedia sarà riproposta in modo del tutto originale da Fabio Brescia, nella triplice veste di autore dell’adattamento, regista e interprete.
Spiega Brescia: “Dopo aver allestito Miseria e Nobiltà, ritorno a Eduardo Scarpetta per l’attualità dei suoi temi e per il suo carattere surreale: una macchina teatrale, mossa da un pretesto più che da una storia, che va giocata esclusivamente sui tempi comici, le caratterizzazioni dei personaggi e quella comicità viscerale, violenta e cinica che amo, che non fa sorridere lo spettatore ma lo mette quasi in una condizione di apnea“.
”Lo chiamavano… ‘o Scarfalietto”, come ho voluto ribattezzare l’adattamento – prosegue l’artista – trasporta, quindi, il testo originale ai giorni nostri, valorizzando il ruolo dell’attore, con un allestimento minimale: di qui anche la scelta, grazie appunto alla dimensione surreale di Scarpetta, di assegnare tutte le parti recitate ad attori uomini, a mo’ dei Legnanesi, perché un attore può interpretare qualunque ruolo“.
La vicenda vede i giovani sposi Amalia e Felice Sciosciammocca, sempre pronti a litigare per qualunque banalità. La goccia che fa traboccare il vaso di un rapporto divenuto ormai impossibile è la rottura di uno scaldino nel letto nuziale. La loro storia si intreccia con quella di Gaetano Papocchia e della sua amante, la ballerina Emma Carcioff. Il finale vedrà tutti i personaggi disputarsi in un’aula di tribunale.
Con Fabio Brescia, che interpreta Dorotea, la moglie di Gaetano Papocchia, in scenaStefano Ariota (Amalia), Salvatore Catanese (Felice), Carmine De Luca (Gaetano), Giorgio Sorrentino (Emma), Nicola Vorelli (Rosella Paparella), Rosario Ippolito (Michele Pascone),Ciro Sannino (Clotilde Maruzzella, madre di Amalia), Mattia Grillo (Saverio, garzone del salumiere), Moreno Granata (Totòr, coreografo di Emma), Salvatore Totaro e Mariano Grillo (rispettivamente gli avvocati Anselmo Tartaglia e Antonio Saponetta), Gregorio Del Prete (Pasquale, custode del teatro) e Rino Grillo (Presidente del Tribunale).
Brescia nasce come attore lavorando con artisti come Luisa Conte, Carlo Giuffrè e Tato Russo. Forma poi la propria compagnia con cui mette in scena spettacoli dalla comicità surreale. Noto conduttore radiofonico e televisivo, è conosciuto al grande pubblico per aver inventato la trasmissione di scherzi radiofonici più ascoltata di sempre, nonché il personaggio di cabaret di Deborina, che quest’anno festeggia il quindicesimo anno di messa in onda. All’attività di attore, comico e drammatico, ha affiancato quella di scrittore, pubblicando quattro romanzi, tra cui Tienimi per mano che si è aggiudicato il premio Domenico Rea.