Con l’entrata in vigore del Regolamento UE 2016/679, il conto alla rovescia è ormai iniziato, e aziende e pubbliche amministrazioni devono adesso rimboccarsi le maniche per adeguarsi entro il 25 maggio 2018, data in cui il nuovo testo comunitario manderà definitivamente in pensione il vecchio Codice della Privacy (Dlgs 196/2003).
Gli addetti ai lavori si danno appuntamento a Milano per un workshop organizzato da AFGE e patrocinato da Federprivacy per analizzare le novità introdotte dal Regolamento Europeo, che comporta una svolta epocale in Europa per quanto riguarda la protezione dei dati personali, come osserva il giurista e sette anni Garante della Privacy, Francesco Pizzetti:
“Si tratta di un mutamento di grandissima importanza non solo perché si passa da un sistema basato su direttive di armonizzazione e legislazioni nazionali di attuazione, a un regolamento di immediata applicazione in tutti gli Stati membri, ma anche perché si danno regole certe a fenomeni che all’epoca della Direttiva 95/46 non erano nemmeno all’orizzonte e, soprattutto, si cerca di anticipare, per quanto possibile, una normativa adeguata anche all’imminente futuro”.
Il prof. Pizzetti sarà relatore al workshop di AFGE, occasione in cui tutti i partecipanti riceveranno una copia omaggio dell’ultimo libro scritto dall’ex Garante “Privacy e il diritto europeo alla protezione dei dati personali, dalla Direttiva 95/46 al Regolamento UE”, volume che ha tra gli obiettivi quello di costruire una passerella tra il diritto europeo esistente, basato sulle direttive, ed il nuovo Regolamento, che è destinato a segnare una svolta non solo dal punto di vista giuridico, ma anche culturale, come spiega il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, che sul tema ha appena pubblicato un e-book edito da Ipsoa:
“Il fatto di poter contare su regole comuni per tutti i 28 Stati membri UE che si applicano però anche a tutte le altre aziende con sede al di fuori dello spazio comunitario, crea finalmente le condizioni ideali per lo sviluppo del mercato unico digitale, e le nostre aziende hanno adesso l’opportunità di incrementare il loro business online senza l’ostacolo di normative diverse tra loro all’interno dell’area UE, e soprattutto con le stesse regole che dovranno essere rispettate anche dalle multinazionali americane che trattano dati personali di cittadini dell’Unione Europea.“