Il nuovo ponte di Genova attende il momento dell’inaugurazione. Atteso che si tratterà di una cerimonia sobria concordata con i parenti delle vittime, per rendere il ponte di nuovo percorribile mancano gli ultimi collaudi. Terminati i lavori di ricostruzione dopo quasi due anni dalla sciagura, il nodo ancora da sciogliere resta quello della concessione.
Gli ultimi passaggi prima della riapertura
Da chi sarà gestito il nuovo ponte Morandi? Se lo chiedono in molti e soprattutto se lo chiede Marco Bucci, il Commissario Straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera nonché sindaco di Genova. I lavori, eseguiti a tempo di record, sono terminati (manca solo il collaudo statico) ma il ponte, progettato dall’architetto Renzo Piano, non potrà essere riaperto al traffico fino a quando non sarà effettuato il collaudo finale che spetta alla società gestore della struttura. La parola ora, quindi, spetta al Governo.
L’inaugurazione del nuovo ponte di Genova
Tra le possibili date per l’inaugurazione del ponte Morandi spunta quella del 1° agosto proposta dal commissario Bucci. In quella data si celebrerà il nuovo ponte ricostruito a tempi di record mentre il 14, secondo anniversario del crollo, si svolgerà una cerimonia in memoria delle 43 vittime. I dettagli, non ancora resi noti, saranno concordati con i familiari delle vittime. Queste ultime, infatti, avevano protestato contro un eventuale spettacolarizzazione dell’evento mentre un altro monito alla sobrietà è arrivato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Un simbolo della città
Dopo meno di due anni dal crollo, il ponte Morandi torna a campeggiare sulla città. Costruito tra il 1963 e il 1967 su progetto dell’ingegnere Riccardo Morandi, rappresenta un collegamento strategico per la città e per il traffico da e per il sud della Francia. Il 14 agosto 2018, il ponte di Genova un crollo parziale della sua costruzione. Il tratto della struttura lungo 250 metri che sovrasta il torrente Polcevera cede insieme al pilone 9 facendo 43 vittime tra coloro che erano in transito sul ponte e quanti invece erano al lavoro nella parte sottostante. Il cedimento provocò anche il danneggiamento delle abitazioni circostanti con il risultato che 556 persone furono costrette a evacuare. Il crollo del ponte Morandi era stato per certi versi annunciato essendo la struttura sottoposta a un passaggio di veicoli notevolmente superiore a quello per il quale era stato progettato ed esposto all’usura provocata dalla salsedine. Dopo il crollo, i lavori di ricostruzione sono stati guidati da un commissario appositamente nominato nella persona di Marco Bucci il quale, attraverso un sito web dedicato, ha reso conto dello stato di avanzamento dei lavori fino al completamento. Se il profilo della città è tornato quello degli ultimi decenni ora tocca alla viabilità ritrovare i benefici di una strada strategica.