Nelle grandi metropoli la maggioranza del patrimonio abitativo è rappresentata da immobili usati. Infatti il nuovo sorge quasi sempre in seguito ad interventi di recupero.
L’usato
Se si acquista una soluzione usata bisogna quasi sempre mettere in conto dei lavori di ristrutturazione, anche su ciò che non è in vista: strutture, tubature, impianti. In questo caso è bene informarsi prima sui costi, facendo fare dei preventivi ed informandosi sulle agevolazioni fiscali esistenti sia per i lavori di ristrutturazione sia per quelli di riqualificazione energetica: la legge di bilancio 2017 ha prorogato per tutto l’anno 2017 la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie e del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica.
Attualmente, sulle abitazioni usate, si possono spuntare dei ribassi di prezzo importanti e quindi si potrebbe giovare del momento per fare acquisti convenienti. Gli immobili usati, soprattutto quelli d’epoca, hanno sempre un certo fascino oltre a vani molto ampi. Da tenere comunque in considerazione eventuali interventi di manutenzione straordinaria e l’incidenza delle spese per il riscaldamento (soprattutto per le soluzioni con soffitti alti).
Il nuovo
Chi decide per il nuovo ha la possibilità di personalizzare l’immobile decidendo la distribuzione degli spazi ed il capitolato. A differenza dell’usato, le nuove costruzioni hanno una garanzia decennale sui gravi vizi e difetti di costruzione (art. 4 del decreto legislativo n. 122 del 20 giugno 2005).
“Negli ultimi anni il settore delle costruzioni ha assistito, – affermano da La Ducale SpA, società di sviluppo immobiliare del Gruppo Tecnocasa – a numerosi cambiamenti, dalla progettazione degli spazi all’attenzione all’ambiente, il tutto con l’utilizzo di innovative tecnologie impiantistiche. Acquistando oggi una casa nuova, l’acquirente si garantisce un design architettonico contemporaneo, una razionale distribuzione degli spazi interni ed esterni, una dotazione impiantistica e costruttiva più performante sia in termini di confort abitativo che di minor costi di gestione nel medio-lungo termine. Il riscaldamento radiante (a pavimento), per esempio, oltre a consentire un risparmio economico dovuto ai minori costi di gestione, offre l’opportunità di avere gli ambienti della casa caldi in modo omogeneo, senza l’ingombro dei caloriferi esterni che sono spesso un ostacolo per l’arredo. Tutto questo garantisce minori costi di gestione e maggior confort che si tramutano in una migliore qualità dell’abitare“. Anche sulle nuove costruzioni potrebbero aprirsi buone occasioni di acquisto.
Si segnala una maggiore attenzione degli acquirenti alle parti comuni degli edifici. A Milano ad esempio, sul nuovo ubicato in zone centrali, per i clienti risulta di fondamentale importanza la presenza di ingressi, hall, reception e locali di servizio quali wellness o fitness room, sala lettura e ambienti polifunzionali. La luminosità, la “freschezza” progettuale e le finiture di questi spazi caratterizzano sempre più le nuove costruzioni.
Il mercato
L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate dalle agenzie del Gruppo. Si evidenzia che nel secondo semestre del 2016 il 78,0% delle compravendite riguarda le abitazioni usate ed il 22,0% le tipologie di nuova costruzione.
A livello nazionale, considerando solo le compravendite di tipologie nuove, registriamo che quella più acquistata è il trilocale, seguita dal bilocale, dal 4 locali, dalle soluzioni semindipendenti ed infine dalle tipologie indipendenti. La stessa analisi, condotta sulle tipologie usate, restituisce un risultato analogo.
Nelle grandi metropoli la percentuale delle compravendite di tipologie usate sale all’82,9% e quella delle costruzioni nuove (o ristrutturate) è al 17,1%.
Nei capoluoghi di provincia la percentuale delle compravendite cha ha per oggetto un immobile usato scende al 78,5%: il nuovo sale al 21,5%. Nell’hinterland delle grandi città, invece, la percentuale degli scambi che hanno per oggetto un immobile nuovo è più elevata, 23,7%, mentre l’usato si attesta al 76,3%.
Questi dati confermano che le soluzioni nuove sono scambiate maggiormente nell’hinterland, dove negli anni del boom immobiliare sono stati fatti tanti interventi di nuova costruzione che all’epoca erano acquistati perché meno costosi rispetto ai prezzi delle grandi città.
In questo momento i potenziali acquirenti prediligono, in linea di massima, le abitazioni usate ed in buono stato perché temono di iniziare i lavori di ristrutturazione.
Ciò non toglie che l’esistenza degli incentivi fiscali sta portando ad acquistare immobili da ristrutturare, ma solo se il prezzo è particolarmente conveniente e tale da giustificare il sostenimento dei lavori di ristrutturazione.