Il “nuovo” diritto di famiglia del 1975 in Italia è stato un importante momento di riforma nel campo del diritto della famiglia. Quale fu, quindi, per la società italiana l’impatto che questa riforma ebbe? Lo andremo ad analizzare in questo articolo.
Cos’è la legge 151/75? Il “nuovo” diritto di famiglia
La legge n. 151 del 11 marzo 1975, nota come “Legge sul divorzio“, è stata una delle riforme più significative. Questa legge ha introdotto il divorzio come forma legale di scioglimento del matrimonio, eliminando la necessità di provare la colpa di uno dei coniugi per ottenere la separazione. Inoltre, ha reso possibile il divorzio consensuale, che può essere richiesto da entrambi i coniugi senza dover dimostrare alcun tipo di colpa.
La legge sul divorzio
Altro importante aspetto introdotto dal diritto di famiglia del 1975 riguarda l’affidamento dei figli durante la separazione o il divorzio. È stata stabilita la necessità di tutelare l’interesse superiore del minore, garantendo a entrambi i genitori il diritto e il dovere di mantenere un rapporto significativo con il figlio anche dopo la separazione. Ciò ha portato all’introduzione della figura della responsabilità genitoriale congiunta, che prevede la condivisione dei doveri e dei diritti dei genitori nei confronti dei figli anche in caso di separazione o divorzio.
Figli e coniugi
Inoltre, la legge armonizzò le norme sul mantenimento dei figli e dei coniugi con il Codice Civile, stabilendo che sia il padre che la madre devono contribuire in modo proporzionato al loro tenore di vita, alle esigenze dei figli, alle risorse economiche a disposizione, così come ai contributi economici ricevuti da entrambi i genitori.
Infine, la riforma del 1975 ha introdotto anche alcune misure volte a promuovere l’uguaglianza di genere e a mitigare gli effetti negativi della separazione o del divorzio sui coniugi più deboli economicamente. Ad esempio, nella divisione dei beni nella separazione dei coniugi è stata introdotta la cosiddetta “comunione di sopravvivenza”, per garantire un equo riparto del patrimonio accumulato durante il matrimonio.
L’impatto sulla società italiana
L’approvazione di questa legge portò a un cambiamento radicale nelle dinamiche familiari italiane. I tassi di divorzio iniziarono a crescere rapidamente e le separazioni divennero molto più comuni. Questo ebbe un impatto significativo sulla struttura della famiglia italiana tradizionale, che era caratterizzata da un forte imperativo sociale per il mantenimento del matrimonio e della famiglia.
Tuttavia, la legge sul divorzio del 1975 suscitò anche controversie e opposizione da parte di gruppi conservatori e della Chiesa cattolica, che consideravano il divorzio una minaccia alla famiglia tradizionale e ai valori religiosi. L’approvazione della legge sul divorzio portò a divisioni sociali e politiche all’interno del paese.
In copertina foto di ANURAG1112 da Pixabay