Se ne è tanto parlato e ora il nuovo digitale terrestre è realtà, in effetti lo switch off è solo iniziato e finirà solo nel 2023. Il tempo per adeguare i propri device alla visione dei canali trasmessi con la nuova codifica MPEG-4 che va a sostituire la vecchia MPEG-2 c’è ed anche i ‘bonus’ economici non mancano per ringiovanire il parco TV attualmente in funzione.
La motivazione tecnica già accennata, ovviamente, non è andata giù ai conservatori duri e pure dell’etere che non mancano di far levare alto i loro anatemi verso un aggiornamento, a detta loro, del tutto inutile e volto solo a incrementare il mercato della produzione e vendita dell’elettrodomestico per eccellenza cui tutti sono affezionatissimi e di cui nessuno si vuole privare.
L’incentivo per la rottamazione è rivolto a tutti i cittadini residenti in Italia senza limiti di ISEE
Abbiamo sentito anche eminenti comici/che di spessore nazionale fare monologhi impressionanti per l’infarcitura di notizie approssimative e consolatorie su cui hanno costruito i loro pezzi per fare più presa sul pubblico perché la comicità oggi è ridotta miserevolmente ad una specie di bullismo intellettuale, che rifugge i lazzi o peti o pernacchie di recente memoria ma alla fine arriva allo stesso costrutto.
Nuovo digitale terrestre: inizia lo switch off
L’idea diffusa è che il digitale terrestre di nuova generazione è inutile e qualsiasi idea di modernità legata allo sviluppo dell’elettronica di consumo sia da aborrire quasi come i vecchi luddisti facevano con le macchine della prima rivoluzione industriale.
Il MiSE ha previsto una tutela per i consumatori con minore capacità di spesa attraverso l’erogazione di un Bonus TV – Decoder, che sarà riconosciuto sotto forma di sconto sul prezzo di vendita del nuovo televisore o del decoder esterno.
L’assioma che deve passare è: non capisco a cosa serva, ergo, non mi piace. Poi ci si lamenta che nascano e proliferino il ‘terrapiattismo’ e posizioni antiscientifiche di ogni foggia. Serpeggia sempre di più il complottismo a 360° e qualsiasi cosa è vista come figlia dell’occulto grande fratello quasi come nel medioevo tutto il nuovo era figlio del demonio.
Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) è lo standard di ultima generazione per le trasmissioni sulla piattaforma digitale terrestre del consorzio europeo DVB.
Il passaggio al nuovo standard consentirà un miglioramento della qualità visiva e dell’alta definizione e il rilascio delle frequenze in banda 694-790 MHz, la cosiddetta “banda 700”, per i servizi mobili 5G.
Lo switch off e il 5G
Guai a cercare di far arrivare il concetto che le frequenze utilizzate sia da radio che tv e, soprattutto, ora dagli smartphone sono contingentate e tutto questo movimento è volto alla liberazione di una stringa di trasmissioni a favore dello sviluppo del 5G.
Attenti a dire ciò, si rischia il linciaggio nella pubblica piazza come untori del progresso che tanti fantasticano essere un regresso e un modo per dirigere le nostre vite con marchingegni infernali appositamente costruiti, magari veicolati con il vaccino anti Covid; perché no?
E’ pur vero che la storia è costellata da chi è stato perseguitato, anche giustiziato e ucciso, per il progresso e non facciamo liste che sarebbero davvero troppo lunghe e stucchevoli ma continuare a vivere con questo mito dei ‘bei tempi di una volta’ in cui il televisore aveva un bel tubo catodico, tante valvoline e, soprattutto, un solo canale in bianco e nero sta diventando davvero patetico.
Perché è così difficile stare al passo con i tempi, con le evoluzioni tecnologiche? Continuare a sostenere ancora che la Rete è il male e il 5G il suo paladino? Perché non ammettere che il progresso è sempre da salutare con ammirazione e gioia?
Possibile che ancora non si riesce a convincersi che la tecnologia, qualsiasi essa sia, non è né buona né cattiva ma solo l’uso che se ne fa e l’applicazione pratica può essere soggetta a giudizi di valore?