Nuovo C T Italia: una scelta davvero tribolata quella che dovrebbe concludersi, alla fine, con la nomina di Luciano Spalletti. Un finale non certo scontato, sia chiaro, visto che da un lato c’è un chiaro contratto con le sue clausole da rispettare e dall’altro una Federazione che si ritiene al di sopra della legge e delle regole.
Tutto nasce dalle dimissioni di Mancini che ha lasciato la panchina del Club Italia sbattendo forte la porta. Un forte imbarazzo la presidenza della FGCI che già ha dovuto incassare mancate qualificazioni mondiali e insuccessi. Se le dimissioni fossero state figlie di quelle delusioni sportive non ci sarebbe stato niente di male a veder fioccare dimissioni e non solo dell’allenatore.
Il forte disagio si palesa in quanto il Mancio mette bene in evidenza che sono state fatte operazioni dal presidente federale. L’innesto di due elementi (ex juve n.d.r, sarà un caso?) evidentemente non concordato con il dimissionario CT hanno fatto da detonatore.
Nuovo C T Italia: il caso Spalletti
“È stato liberamente pattuito tra le parti che ci fosse questo vincolo economico perché lui il 5 luglio avrebbe potuto accasarsi alla Juve, al Milan o all’Inter. Adesso c’è l’ipotesi Nazionale, ma nulla cambia”
avv. Mattia Grassani
Questa la precisazione dell’avvocato della SSC Napoli che puntualizza i termini della questione e chiarisce per bene che non si tratta di capricci del presidente De Laurentis ma di preciso richiamo al rispetto dei patti contrattuali appena firmati non più di qualche mese fa.
Per quanto riguarda la Federazione, osservando la vicenda in discussione, ciò che mi appare più sorprendente è che si arrivi a poche settimane da due gare molto importanti della Nazionale, subendo le dimissioni dell’allenatore Roberto Mancini.
Questa la prima parte della dichiarazione del presidente del Napoli in merito alla vicenda che nella seconda parte rincara ancora di più la dose.
Se la scelta cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente.
Aurelio De Laurentis
Una vicenda che lascia basiti che fa il paio con altre molto discutibili che hanno visto protagonista sempre la presidenza federale. Basti ricordare, ad esempio, la recentissima vicenda del patteggiamento della società torinese dopo le accuse molto pesanti provate dalla procura federale e la dichiarazione circa il fatto che il patteggiamento fosse la più bella conclusione del procedimento.
Nuovo C T Italia
Noi, sommessamente, ci pregiamo di dire una sola cosa: se queste sono le regole e non vi va di rispettarle (cosa di gravità assoluta), cara FIGC, scegliete il nome di un altro papabile. Nuovo, straniero o minestra riscaldata che sia, fate voi. Spiegateci solo il progetto, ovviamente, nei suoi risvolti tecnici e in quelli di “sistema” perché così il calcio in Italia lo state distruggendo del tutto.
Vogliamo, poi, parlare dei larvati “consigli” fatti giungere al Napoli a mezzo stampa da diversi colleghi che esortano il presidente De Laurentis a fare bene i conti rispetto a questo scontro verso chi detiene il potere nel calcio?