CREA-NUT, ex Inran, insieme al Ministero della Salute, finalmente annunciano il via libera per lo studio sui consumi della popolazione italiana. Lo studio, promesso da diversi anni, fa i conti con l’ultima rilevazione disponibile datata all’anno 2000.
Tale studio, oltre a riflettere in modo più accurato dei semplici dati di vendita “quanto” effettivamente mettono nel piatto gli italiani, servirà come base per predisporre le Linee Guida per una Sana Alimentazione in modo rinnovato.
La raccolta dei dati in questo tipo di studi richiede una metodologia specifica quale l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sta promuovendo attraverso il programma EU-Menu cui CREA ha aderito.
Studi di questo tipo hanno l’obiettivo sia di rilevare l’esposizione degli italiani a contaminanti di origine alimentare (come i residui di fitosanitari), sia di stimare l’eccesso o le carenze dei consumi di micro e macro nutrienti. Bambini e adolescenti, nonché anziani, sono presenti nella rilevazione. Lo studio permetterà anche di visualizzare stime di impatto circa aspetti ambientali di crescente interesse.
I dati disponibili sono abbastanza superati e non fotografano situazioni di reale esposizione a contaminanti (es, olio di palma e prodotti da forno), rendendo non precise valutazioni tossicologiche.
Nel loro insieme, i dati faranno parte del Consumption Database di Efsa che permetterà quindi una lettura di insieme a livello europeo.