Finalmente si può tornare a visitare lo Zoo di Napoli. In completa sicurezza, nel rispetto dei protocolli e della normativa vigente, grazie all’adeguamento delle misure di prevenzione, messe a punto dallo staff dello Zoo, per contrastare il Covid 19. Si comincia infatti dalla cartellonistica che riassume tutte le misure di prevenzione, dalla possibilità del pagamento tickets on line, dal distanziamento sociale. I percorsi all’interno del parco evitano assembramenti: sono facilitati dalla caratteristica dell’area verde all’aperto, che consente di godere della struttura senza affollarsi in zone specifiche. Naturalmente è necessaria per entrare allo Zoo, la mascherina per tutti i visitatori, e potrà essere rilevata la temperatura corporea, soprattutto dove è previsto l’afflusso contemporaneo di molte persone.
Tutte le novità dello Zoo di Napoli
Ma le novità non sono solo regole da rispettare. Durante il periodo di lockdown, infatti, si è lavorato alacremente in struttura, e i risultati sono tangibili. Innanzitutto attende tutti una sorpresa, ospite nella grande voliera. Sono, infatti, arrivate le poiane e l’amatissimo e affascinante falco, mentre le gru coronate, gli ibis sacri e le cicogne, sono stati spostati in altro exhibit.
Altra novità è il restyling dell’area Sud America. Completamente rinnovata, la si può osservare, passeggiando piacevolmente durante le belle giornate, da ogni suo lato. Il viale sulla sinistra completamente nuovo che permetterà di osservare da un’altra angolazione il tapiro sud americano; i marà conosciuti anche come lepri della Patagonia; roditori che vivono principalmente in zone umide dell’Argentina; i capibara gli ultimi arrivati allo Zoo di Napoli, i roditori più grandi del mondo che vivono principalmente sulle rive di fiumi e laghi a est delle Ande.
Infine, oltre al verde del parco, che i giardinieri hanno curato per presentarsi agli ospiti nel modo più rigoglioso possibile, si è pensato anche alle ambientazioni del rettilario. Gli spazi sono stati dipinti ed arredati secondo le caratteristiche delle regioni di appartenenza delle specie ospitate. Nel caso del boa colombiano tipico dell’America centrale, è stato ricreato l’habitat caratteristico della foresta tropicale. Ambiente ah hoc anche per il pitone reticolato (allo zoo un esemplare di oltre 6 metri). Considerato uno dei serpenti più lunghi e forti al mondo, è originario del sud asiatico e abituato a vivere vicino a piccoli laghetti oppure in qualche fossa nella foresta, dove ama mimetizzarsi tra rami e cespugli.