Il Consiglio Europeo ha aggiunto quattro persone all’elenco delle persone ed entità soggette alle misure restrittive nei confronti della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC). Queste misure restrittive consistono in un divieto di viaggio e in un congelamento dei beni. Le quattro persone sono state coinvolte in pratiche finanziarie fraudolente sospettate di contribuire ai programmi dell’RPDC connessi al nucleare, ai missili balistici o ad altre armi di distruzione di massa.
Il regime di sanzioni dell’UE nei confronti dell’RPDC è il più duro mai imposto a un paese. Le sanzioni sono state adottate in risposta alle attività dell’RPDC di sviluppo di armi nucleari e di missili balistici, che violano numerose risoluzioni dell’UNSC. L’UE non solo recepisce le sanzioni imposte dall’ONU ma ha anche un proprio regime autonomo di sanzioni nei confronti dell’RPDC, il quale integra e rafforza le sanzioni adottate dalle Nazioni Unite. Le aggiunte all’elenco adottate oggi fanno parte del regime autonomo di sanzioni dell’UE nei confronti dell’RPDC.
La decisione porta a 59 il numero totale di persone inserite autonomamente dall’UE in elenco. Nell’ambito del proprio regime di sanzioni l’UE ha inoltre congelato i beni di 9 entità e ha anche recepito tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU, che impongono sanzioni nei confronti di 80 persone e 75 entità attualmente inserite negli elenchi delle Nazioni Unite.
I ministri degli esteri dell’UE hanno discusso della situazione nella penisola coreana con il ministro degli esteri sudcoreano Kang Kyung-wha, alla luce dei recenti annunci fatti dalla leadership nordcoreana e in prospettiva del vertice tra Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in previsto ad aprile nonché dell’annunciato incontro tra Kim Jong-un e il presidente statunitense Donald Trump. Hanno accolto con favore gli sforzi della Corea del Sud volti ad allentare le tensioni nella penisola e a migliorare le relazioni intracoreane nonché a creare le condizioni necessarie per avanzare verso una soluzione diplomatica finalizzata alla denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile della penisola coreana.