Il successo sul mercato dei nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X consentirà nei prossimi tre mesi l’inserimento di oltre 1.000 nuovi lavoratori nello stabilimento di Melfi (PZ) dove saranno prodotte le due vetture. L’investimento, cospicuo, sarà di oltre un miliardo di euro. È inoltre ufficiale il rientro immediato di 5148 dipendenti sempre allo stabilimento Sata (acronimo di Società Automobilistica Tecnologie Avanzate)di Melfi con lo stop della Cassa Integrazione Straordinaria da poco comunicato ai sindacati. In aggiunta è prevista anche l’apporto di altri 350 lavoratori provenienti da Cassino e Pomigliano.
Melfi diventerà lo stabilimento più grande d’Italia. Lo storico sito lucano della Fiat ospiterà dunque 1500 nuovi posti di lavoro, di cui 1000 nei prossimi tre mesi: si tratterà di contratti interinali destinati a diventare contratti a tutele crescenti non appena sarà varato il Job Act’s. D’altronde nessuno assume per licenziare, come ha giustamente precisato l’ad Marchionne. Quest’ultimo ha spiegato a Detroit (e non è un caso visto che gli U.S.A. sono i nostri principali acquirenti)che il gruppo Fca ha l’obiettivo di vendere 5 milioni di auto nel 2015.
L’altro segnale, estremamente positivo come ha ribadito anche il presidente FCA John Elkan, è che ai mille neoassunti si aggiungeranno altre 350 persone temporaneamente trasferite in Basilicata dagli stabilimenti di Cassino e Giambattista Vico di Pomigliano d’Arco. Sarà così possibile appagare totalmente le potenzialità produttive dell’impianto.
Visi sereni e abbozzi di sorrisi anche tra i sindacati. “Una splendida notizia che premia la responsabilità del sindacato nel condividere scelte e obiettivi col gruppo Fca in Italia”. Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, alla notizia delle nuove assunzioni. Melfi. Il fatto che il complesso industriale lucano produrrà a pieno regime con turni di lavoro di 18 ore testimonia la volontà di assicurare livelli occupazionali e produttivi a lungo termine. Almeno questa la speranza, visti anche le previsioni finanziarie del gruppo, tutte positive, per l’anno appena arrivato. Una scelta, quella operata dal gruppo Fca, ancora più significativa visto che finalmente si investe nel Meridione d’Italia, un’area da sempre dimenticata e che ha sofferto ancora di più la crisi economica e il conseguente disagio occupazionale, non solo dei più giovani. Certo non è tutto oro quel che luccica e nel mondo di oggi nessuno crede ai benefattori. Tuttavia va dato merito almeno a Marchionne e soci di aver fatto qualcosa di buono per il Paese. Pertanto chi ha solo accusato nella vicenda Fiat dovrebbe almeno chiedere scusa ed abbassare i toni. È quanto ha scritto su Twitter dal capogruppo al Senato di Area popolare, Maurizio Sacconi.