La nuova variante Covid B.1.1.529, già denominata sudafricana, come già quelle che l’hanno preceduta, sembra essere più temibile delle altre finora enumerate. Più contagiosa e con ben 32 mutazioni della proteina Spike che rischiano di aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi.
Le prese di posizione non si sono fatte attendere alla notizia che questa sia stata già rilevata in un paziente in Belgio. La Comunità Europea, con la presidente della Commissione, ha posto l’accento sulla clausola in essere con i produttori di vaccini che gli stessi vadano aggiornati. Solo che per aggiornare il vaccino di vogliono almeno 100 giorni.
Nuova variante Covid sudafricana: l’U.E.
Ursula Von Der Layen
“È cruciale agire in maniera molto rapida, efficace e unita. La commissione ha proposto di attivare il freno di emergenza sui voli provenienti dall’Africa australe e tutti i Paesi colpiti” dalla nuova variante. Tutti i voli dovrebbero essere sospesi in attesa di avere maggiori informazioni sulla variante e tutti i viaggiatori in provenienza da questi Paesi dovrebbero essere sottoposti a quarantena”.
Ecco, quindi scattare la misura della chiusura delle vie aeree e la quarantena lunga di quattordici giorni per chiunque sia rientrato dal continente nero o lo faccia in queste ora in attesa di chiudere definitivamente i collegamenti con i vari paesi africani in primis proprio il Sudafrica.
Nuova variante Covid sudafricana: l’EMA
EMA
“Stiamo monitorando attentamente la nuova variante B.1.1.529 che presenta numerose mutazioni nella proteina spike del Covid-19”, ha spiegato l’Ema. “Le attuali informazioni sono insufficienti per stabilire se questa variante si stia diffondendo in misura significativa e in quale misura possa eludere l’immunita’ ricevuta con i vaccini”. L’Ema “ritiene prematuro per ora prevedere la necessita’ di un vaccino aggiornato con una composizione differente per intercettare l’emergente variante”.
In Italia, invece, quali sono state le reazioni? La prima che arriva è quella del consulente del Ministero della Sanità per il Covid 19 che dice più o meno le stesse cose di EMA invitando alla calma e ad aspettare le risultanze degli approfondimenti in corso per capire come affrontare questa nuova minaccia.
In Italia
Walter Ricciardi – AGI –
“È ancora presto per fare affermazioni categoriche, questa variante preoccupa per la contagiosità altissima che sembra possedere. Per quanto riguarda una maggiore pericolosità però bisogna attendere. Stessa cosa per una eventuale capacità di sfuggire ai vaccini che comunque possono sempre essere aggiornati. Sia l’Oms sia le altre agenzie sono state attivate, tutto il mondo sta studiando e il messaggio deve essere sempre lo stesso: accelerare la vaccinazione in Italia e nel resto del mondo”
Tutto giusto, anzi giustissimo, la scienza ha gli strumenti per far fronte anche a questa nuova minaccia di un virus che spesso è stato sottovalutato per la sua capacità da araba fenicia di risorgere dalle proprie ceneri. Nessuno, o quasi, ha messo il dito nella piaga vera, però. Il problema è mondiale e il problema vaccini è mondiale.
Silvio Garattini – Fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”
“La nuova variante? Dobbiamo vaccinare il mondo”
Sembra quasi l’uovo di Colombo ma in realtà il problema se non lo si individua ed evidenzia non potrà mai essere risolto. Tutta la popolazione mondiale deve avere riconosciuto nella realtà di tutti i gironi il diritto ad avere il vaccino nella formula un uomo, un vaccino.
Nel mondo
Finché non si smetterà di correre appresso a quelle minoranze rumorose che etichettiamo come no vax, no green pass o simili e si inizierà ad esportare la vaccinazione in ogni luogo sperduto del mondo le probabilità di vincere sul virus diventeranno sempre di meno.
Viviamo in epoca di globalizzazione, dove persone e merci girano per il mondo intero a velocità inimmaginabile fino a dieci anni fa è normale che se in alcuni paesi, si pensi che in Sudafrica la percentuale dei vaccinati sulla popolazione totale è appena del 24% non c’è bisogno di cercare risposte altrove.
Forse è arrivato il momento di rompere gli indugi, prendere il giravite e dare una stretta che passi sui profitti delle case farmaceutiche e sui presunti diritti lesi dei signori no vax varando l’obbligatorietà universale del vaccino.