Al Trianon Viviani, Oscar Di Maio riporta sulla scena, dopo una ventina di anni, Nu bambeniello e tre san Giuseppe.
Portata al successo da Luisa Conte e Nino Taranto, questa commedia ormai classica del teatro tradizionale napoletano, scritta nel 1981 da Gaetano Di Maio, zio di Oscar, e Nino Masiello, ruota attorno al disagio di personaggi dai colori, animo e sentimenti più disparati.
Stanca della solita vita di paese di campagna Carmelina, figlia di Pasquale, accompagnata dalla madreEleonora, decide di fare la figurante in un film a Cinecittà e gira alcune pose osé di pochi istanti che la vedono ritratta di spalle con il fondo schiena scoperto. Presto tutto il paese vede il film, la cui distribuzione arriva fino in Germania, dove vive e lavora Giovannino, il fidanzato di Carmelina, giovane forte e noto per il suo carattere irascibile che lo ha visto spesso protagonista di risse a suon di sedie. L’arrivo di Giovannino in paese coincide con la visita inaspettata di Filiberto, amico di Pasquale, un uomo debole e timoroso che verrà investito agli occhi dell’aitante Giovannino del ruolo di finto maresciallo.
In un clima collettivo di paura – Giovannino, si chiedono tutti, ha visto il film dello “scandalo”? – Filiberto viene messo al corrente di un grande segreto custodito da Carmelina, che gli confessa di essere incinta e gli farà conoscere i tre “probabili” responsabili della sua condizione, ovvero i tre «san Giuseppe» del titolo. Catastrofe che si abbatterà sulla coppia protagonista di Pasquale ed Eleonora e che si intreccerà nel geniale gioco degli equivoci che Gaetano Di Maio, in questo caso coadiuvato da Nino Masiello, sapeva fare.
Accanto ai protagonisti Oscar Di Maio e Alessandra Borrelli, che interpretano Pasquale ed Eleonora, in scena Giuseppe Migliaccio (avvocato Pianese), Ciro Scherma (Nicolino) e Stefano Sannino (Filiberto), con i giovani Fabio Reale (Giovannino), Mary Esposito(Carmelina), Valeria Ariota (Petrosina), Luca Giacometti (Luigino) e Rosario Barra (dott. Scudillo.
La regia dello spettacolo, prodotto da Culturificio vesuviano, è di Stefano Sannino, con la direzione artistica dello stesso Oscar Di Maio. Scenografie diQuintessenza.