Notre Dame, le opere della cattedrale di Parigi in mostra prima di tornare a casa. Le opere scampate all’incendio del 2019 e restaurate sono il centro di una mostra allestita al Mobilier National di Parigi insieme ad altre opere contemporanee che saranno collocate della cattedrale probabilmente a fine anno. Quadri, arazzi, un tappeto e arredi sacri saranno in mostra fino a luglio.
Notre Dame: simbolo di Parigi
Il 15 aprile 2019, all’inizio della Settimana Santa, nel sottotetto della Cattedrale di Parigi, ha origine un gravissimo incendio. Le fiamme distruggono l’intero tetto in legno e la flèche, ovvero la caratteristica guglia in legno e piombo progettata dall’architetto Viollet-le-Duc. Dalle 18.53, l’incendio viene completamente domato alle 9.50 del giorno dopo. In quelle ore vengono distrutte alcune reliquie, come quelle di Santa Genoveffa, patrona della città, e molti arredi sacri in corrispondenza dell’altare. Restano intatti il Grande Organo, le campane e il rosone. Scampano alle fiamme anche molti quadri e arazzi che vengono prontamente portati via e sottoposti a una delicata opera di restauro. Dopo cinque anni, probabilmente l’8 dicembre, queste opere saranno nuovamente visibili all’interno della cattedrale riaperta al pubblico. Nel frattempo, fino al 21 luglio saranno esposte in una mostra allestita presso Il Mobilier National di Parigi.
La mostra al Mobilier National di Parigi
L’ente che cura gli arredi di palazzi pubblici quali ministeri, residenze ufficiali, ambasciate e musei, ha, infatti, organizzato una mostra in cui sono visibili le opere scampate all’incendio e opportunamente restaurate. Il restauro, durato due anni, ha riportato i veri colori, tra gli altri, dei simbolici dipinti Mays. I Mays venivano donati ogni anno nel mese di maggio dal 1630 al 1707. I 76 dipinti, di grandi dimensioni, trovarono posto sui pilastri della navata centrale. Con la Rivoluzione francese, molti di essi furono trasferiti al Louvre o donati ad altre chiese. Le 13 opere rimaste all’interno della cattedrale furono poi sistemate nelle cappelle laterali come pezzi di un mosaico incompleto. Con il restauro, oltre ad aver ritrovato i colori originali, saranno collocati secondo un criterio più rispettoso della loro storia.
Gli arazzi e il tappeto
Altro pezzo importante della collezione sono i 14 giganteschi arazzi dedicati alla Vergine Maria. Realizzati tra il 1638 e il 1657 da artisti come Pierre Damour e Philippe de Champaigne per il coro della cattedrale, furono trasferiti in un magazzino e nel 1738 acquistati dalla Cattedrale di Strasburgo che li ospita ancora oggi. Alla mostra saranno esposti a rotazione 7 alla volta a causa delle loro grandi dimensioni.
Miracolosamente scampato alle fiamme e restaurato anche il monumentale tappeto della cattedrale. 30 metri di lunghezza per una tonnellata di peso fu commissionato dal re Carlo X di Francia nel 1825 e realizzato dal pittore Charles-Adrien Devertu. Il tappeto viene esposto solo nelle occasioni speciali come il matrimonio di Napoleone III nel 1853, la visita dello zar Nicola II nel 1896 o quella di Giovanni Paolo II nel 1980.
La mostra ospita anche pezzi di arredo realizzati dallo scultore Guillaume Bardet e dalla designer Ionna Vautrin che riproducono fedelmente gli arredi liturgici della cattedrale andati distrutti dalle fiamme. Sono stati ricreati l’altare, la cattedra, il tabernacolo e l’ambone. In più sono state realizzate ex novo 1.500 sedie in rovere massiccio sempre progettate da Vautrin.