Le notizie del giorno interessano a tutti? Sembra di no, anzi. Nell’era dell’informazione e della comunicazione negli ultimi anni stiamo assistendo a un fenomeno sempre crescente: l’evitamento delle notizie. In pratica sempre più persone non si informano su ciò che accade intorno a loro. Talvolta non si è impossibilitati a informarsi, in altri casi è una scelta. Fatto sta che il fenomeno rappresenta un rischio per l’intera collettività.
Le notizie del giorno: come le apprendiamo
Secondo il Digital News Report del Reuters Institute del 2023, i contenuti multimediali per l’informazione sono tra i preferiti dei lettori. Il Report, pubblicato ogni anno dal 2012 che raccoglie dati da 93mila persone su 46 Paesi, riferisce di una tendenza a informarci attraverso i social network pressocché stabile.
L’aumento generale dei prezzi ha spinto molti utenti a disdire abbonamenti a quotidiani per dirigersi sui social. Facebook è un social ancora abbastanza apprezzato mentre TikTok è in costante ascesa. Una scelta, dunque, imposta che vuole soddisfare quella voglia degli utenti di non perdersi alcuna notizia ma che non sembra soddisfarli in pieno. La maggior parte degli essi, infatti, non sembra gradire i meccanismi che sono alla base dei social. Sotto accusa ci sono, in primis, gli algoritmi che selezionano per l’utente le notizie da leggere e a seguire la difficoltà nel distinguere le fake news dalle notizie vere.
Di contro, il Report mette in luce un altro fenomeno anche questo in costante aumento: l’evitamento delle notizie.
Chi sono i news avoiders
Li chiamano news avoiders, “evitatori” di notizie. Sono coloro che evitano di seguire le notizie diffuse dai diversi canali. Il fenomeno non è nuovo ma sta coinvolgendo fette sempre più ampie di utenti: dal 29% del 2017 si è passati, infatti, al 38%. Perché le persone evitano le notizie? Le motivazioni sono diverse.
La prima è l’impossibilità di accedere a internet e, di conseguenza, alle notizie. Ci sono ancora tante persone che non riescono a informarsi perché non hanno gli strumenti adatti. Secondo i dati del CorCom dello scorso novembre, solo in Italia, ci sono 2,5 milioni di persone che non hanno l’accesso a Internet. La loro, quindi, non è una scelta ma solo una conseguenza del loro stato.
La seconda motivazione sta nella scelta di non informarsi e qui dobbiamo fermarci per una riflessione seria.
Quando la notizia genera ansia
Una porzione sempre più ampia di popolazione sceglie ogni giorno di non apprendere le notizie diffuse. Lo fa per proteggersi dall’ansia. Le diverse edizioni del telegiornale, i radiogiornali a ogni ora, la disponibilità di notizie h24 continuamente aggiornate generano un surplus informativo che ha un enorme impatto sulla persona. Il primo effetto è senza dubbio quello di amplificare la portata della notizia. I continui aggiornamenti sulla pandemia, poi sulla guerra in Ucraina, hanno avuto grosse conseguenze sullo stato d’ansia degli spettatori.
Da non sottovalutare, inoltre, è il fattore verità. Oggi esiste una tale vastità di fonti che riferiscono versioni diverse di una stessa notizia che il lettore ne risulta spaesato. Il risultato è una crescente sfiducia nei mass media e nel mondo dell’informazione in generale.
Nell’era dell’informazione e della comunicazione, che 1 persona su 3 scelga di allontanarsi dall’informazione è un dato che deve far riflettere.