Ci sono emergenze che non ammettono esitazioni, paure, energie disperse. Per affrontarle non basta più la buona volontà del singolo. Occorre che un’intera realtà sociale prenda coscienza dei propri errori e delle proprie risorse. Occorre, in sintesi, che un territorio diventi comunità.
L’emergenza in questione è la dispersione scolastica, lo scenario è il territorio comasco, la voce che ha lanciato l’appello è quella della Fondazione Comasca. Ad averlo già raccolto è una popolazione di soggetti, personalità, enti e associazioni così vasta e appassionata da suggerire una mobilitazione di forze senza precedenti nel nostro territorio.
“Non possiamo permettere che i nostri ragazzi, a poco più di un decennio dalla loro venuta al mondo, si sentono già messi alla porta.” Non uno di meno, per l’appunto. Un imperativo così profondo e sentito da non necessitare di punti esclamativi. La provincia di Como è tra le più colpite da un fenomeno che anche a livello nazionale registra punte drammatiche. E ciò che è più grave: nell’assoluta ignoranza delle sue dimensioni e delle sue implicazioni umane e sociali.
La sfida ha allora da subito assunto un profilo chiaro e determinato: ridurre la dispersione scolastica nell’intera provincia di Como di almeno il 10% nei prossimi tre anni. Per vincerla si è già messa in moto una macchina con due caratteristiche su tutte: la straordinaria capienza e l’aderenza al suolo. L’obiettivo è raggiungere una meta impegnativa ma che è già divenuta più vicina.
NON UNO DI MENO è un’iniziativa che coinvolge tutte le principali autorità della provincia di Como e numerose organizzazioni profit e non profit, pubbliche e private, laiche e religiose oltre a singoli cittadini con l’obiettivo di creare una comunità che si prende cura dei propri figli. Dopo una fase preparatoria che ha visto, a partire dal mese di marzo, l’organizzazione di riunioni plenarie che si sono svolte con cadenza quindicinale e la costituzione di alcuni gruppi di lavoro, l’iniziativa verrà comunicata all’intera comunità con l’obiettivo di mobilitare, per almeno un triennio, le energie di tutti coloro che vivono ed operano nella provincia di Como verso una finalità condivisa.