Leggiamo, ormai da giorni, commenti sulla legittimità del nuovo governo. Leggiamo la delusione di chi ha votato No, leggiamo solo un confusione totale senza, ormai, più né capo né coda.
Questo è il frutto dell’eterogeneità di chi ha votato No. Lo sappiamo c’erano quelli a cui interessava solo mandare a casa Renzi (Leghisti celoduristi, fratelli parentiserpenti); c’erano quelli che volevano mandare a casa Renzi sperando in un coup de theatre che ribaltasse la scena politica e spianasse la via al voto subito (pentastellati barbuti e non) e poi c’erano quelli che hanno votato No solo per preservare un barlume di decenza di diritto in Italia mettendo in sicurezza la Costituzione. Questi non hanno mai pensato, nemmeno lontanamente, che la vittoria del No al referendum significasse quanto sperato dai due gruppi descritti prima ma sempliecemente con il loro No hanno voluto mettere lo stop ad uno scempio.
Certo, il governo fotocopia nato sotto la nuova stella nobiliare di Palazzo Chigi è ridicolo e senza ‘scuorno’ ma è la Costituzione che prevede questa procedura e non si può difendere la Costituzione a giorni alterni. Lo ‘scuorno’ è tutto della classe politica (è un eufemismo, ovviamente) attuale nessuno escluso. Ora si giustifica tutto accusandoli di voler giungere alla maturazione della pensione e dall’altra li si difende dicendo che l’Italia deve avere un governo per sedere nel consesso internazionale a pieno merito. Si blandisce lo spettro dei mercati, si ricatta moralmente e materialmente facendo leva sui sensi di colpa di chi votando No avrebbe causato questo stato di cose. Insomma, la solita ridicola Italia. Fino al 4 dicembre bisognava cambiare a tutti i costi e ora non bisogna più cambiare nulla, anzi no bisogna cambiare la legge elettorale, anzi no va bene questa e bisogna votare subito: porcellum, italicum, schifezzum basta che sia.
Credo sia giunto il momento di dire che questo Paese è irrimediabilmente perso sia chi comanda che chi aspira a sostituire chi comanda sono sullo stesso piano, falso piano, falsi e basta. Una banconota da un euro è più autentica di tutti messi insieme. Teniamoci stretta la Costituzione, non pieghiamoci ai mercati, non barattiamo la nostra dignità di cittadini con promesse di sviluppo impossibili. Quale la soluzione? Una ma impossibile allo stato attuale: cambiare il sistema. Il capitalismo libero e illiberale, l’oligarchia becera ed arrogante del capitale sulla politica continuerà a creare i suoi mostri, si cambieranno gli attori, forse, ma se non cambia il sistema non cambierà nulla.
Utopia, teniamocela stretta, forse l’ultima ancora per continuare a vivere.