“Non puoi prendertela con la notte”, in uscita il 15 settembre su etichetta Labellascheggia, è il primo lavoro di Cadori ad essere pubblicato per una label. L’album è stato preceduto da una serie di auto-pubblicazioni tra il 2015 e il 2016 e da un full length omonimo nel 2014.
Il disco si compone di dieci brani e vede la partecipazione di ospiti quali Aurora Ricci (Io e la Tigre), Giulia Olivari (già a lavoro con i Toralkiki) e Andrea Lorenzoni. Un pastiche di sonorità lo-fi ed elettroniche, nel quale convivono finger-picking, drum machine analogiche e synth, atmosfere ambient e noise, in linea con riferimenti stilistici come Beach House, Deerhunter, Daniel Johnston, My Bloody Valentine, ma anche cantautori italiani come Lucio Battisti e Ivan Graziani, la psichedelia anni 60/70 e il soul. L’album è stato anticipato, alla fine di giugno 2017, dall’ep digitale “Benzina” e dal videoclip dell’omonimo singolo firmato dal regista Francesco Ciavaglioli.
Cadori aka Giacomo Giunchedi nasce tra le montagne abruzzesi. Cresciuto con la passione per i disegni e i dinosauri, riceve in regalo dal padre una musicassetta contenente due album dei Beatles: da quel momento, “I’m the Walrus”, “A Day in the Life”, “Drive my Car” e “Ticket to Ride” decretano l’estinzione dei dinosauri e l’abbandono di fogli e colori, lasciando nella mente del giovane Giacomo soltanto il bisogno di fare musica.
Inizia quindi a prendere lezioni di basso e a fare pratica con la chitarra, scrive le prime canzoni e affina i propri gusti con l’ascolto del jazz e dei grandi classici italiani. Trasferitosi a Bologna – sua attuale città – per intraprendere gli studi di antropologia, dà vita a diverse formazioni musicali (LaHaine, in seguito cambiato in La N e il progetto solista Ian Vincent). In seguito a queste prime esperienze fonda, insieme ad altri due membri di La N, il progetto elettronico Torakiki, che debutta nel 2014 con l’EP “Mondial Frigor” e si esibisce dal vivo in festival quali Ypsigrock, Nuove Impressioni e Gondar. Nello stesso anno vedono la luce le prime canzoni in italiano, che vengono inserite nell’omonimo album, auto-prodotto, sotto il nome di Cadori.