L’Università federiciana si conferma come luogo della città, dove più voci si aprono al confronto. E in tale prospettiva F2 Cultura promuove “Raccontare il lato oscurodell’anima camminando in città. Seminario sulla scrittura di noir e gialli con Maurizio de Giovanni”. Il terzo incontro, dedicato ai personaggi, si terrà il 25 gennaio 2016, ore 10-12, presso il Liceo statale Genovesi (aula magna Oratorio dei Nobili). I lavori, coordinati da Pasquale Sabbatino, saranno aperti dai saluti diGaetano Manfredi (Rettore dell’Università di Napoli Federico II), Arturo De Vivo(Prorettore), Edoardo Massimilla (Direttore Dipartimento Studi Umanistici), Maria Filippone, (Dirigente scolastico Liceo Genovesi) e introdotti da Andrea Mazzucchi(docente di Letteratura italiana).
Se durante i precedenti incontri Maurizio de Giovanni ha illustrato agli studenti le differenze tra racconto e romanzo e l’importanza dell’ambientazione per la comprensione di una storia, stavolta lo scrittore si soffermerà sul valore dei personaggi.
Come si costruisce un personaggio? Qual è il suo pensiero? Come reagisce al suo tempo? Qual è il rapporto tra lo scrittore e i suoi personaggi?
Il cuore di un personaggio è per il lettore la porta di ingresso di una storia. Il lettore diventa egli stesso il personaggio, ne legge i pensieri, lo vive dall’interno attraverso la dimensione sensoriale.
«Il personaggio – afferma Maurizio de Giovanni – non è un attore che recita una parte, non è qualcuno al quale abbiamo dato un copione e sarà bravo o meno bravo a seconda delle battute che dirà e del suo grado di coinvolgimento. Il personaggio è vivo, è una persona che voi inserite nella vostra storia per raccontare quello che gli è successo in realtà e non quello che finge che gli sia successo sul palcoscenico. Se il personaggio è vero, non basterà che reciti la parte che voi gli date da recitare, ma servirà che si muova nel suo mondo e che voi raccontiate il vostro mondo che diventerà anche il suo. I personaggi di una storia devono avere una funzione avvolgente, vi devono abbracciare, perché sono quelli in cui entrerete. Il vostro veicolo all’interno della strada che farete leggendo il libro sono, appunto, i personaggi».
Necessario è inoltre il rapporto tra personaggio e ambientazione, perché la costruzione di un personaggio non può prescindere dal suo inserimento in un contesto esistenziale.
«Nella narrativa di De Giovanni – spiega Andrea Mazzucchi – la relazione tra i personaggi e gli ambienti è assolutamente inseparabile. In ogni romanzo i personaggi
agiscono spinti da passioni forti: l’amore e l’avidità innanzitutto.
La potenza di queste passioni esprime interamente la vita dei personaggi. Tutto il loro passato e le loro emozioni si concretizzano in un atto. Questo può essere il delitto, in cui precipitano pulsioni e desideri. Il ruolo del commissario rispetto a tutto questo è provare a riannodare i fili di un’esistenza tutta intera attraverso non solo le
tradizionali procedure razionali, tipiche della tradizione classica del giallo, ma ricorrendo alla sensibilità dolorosa della propria natura febbrile e inquieta. Da questo punto di vista sia le vittime che gli interpreti della legge sono allo stesso modo soggetti feriti,
che portano su di sé le cicatrici delle esistenze e del mondo circostante».
Autore di successo di ben due cicli narrativi, il Commissario Ricciardi e i bastardi di Pizzofalcone, l’uno ambientato nella Napoli del primo Novecento e l’altro nella Napoli del secondo Novecento, Maurizio de Giovanni insegnerà ai lettori e aspiranti autori a come dare risalto ai sentimenti quotidiani e all’umanità dei personaggi in un romanzo giallo.
«L’ambientazione – conclude Pasquale Sabbatino – è quindi scendere dentro il cuore, il modo di pensare, la scala dei valori, il mondo interiore dei personaggi. Fin dall’inizio del romanzo “Cuccioli”, il lettore percepisce del primo personaggio che incontra il suo modo di porsi nei confronti della realtà. E da subito de Giovanni si cala, e noi con l’autore ci caliamo, nell’inconscio di questo personaggio. Lo scrittore entra così dentro il groviglio della mente del personaggio attraverso la strategia del sogno, che avanza per lampi tra coscienza ed incoscienza».