“No Borders”. Niente barriere, nessun confine o senso del limite. Muri che si abbattono e che crollano. Un doppio concerto al tramonto domenica 28 maggio 2017, che porta con sé tanti significati: integrazione, incrocio, accoglienza, dialogo, apertura. Protagonista dell’arena sul mare del Dum Dum Republic è Sandro Joyeux, musicista giramondo per vocazione che, con la sua voce e la sua chitarra, è capace di generare un’ondata di energia e allegria in tante lingue del mondo, nel segno della fratellanza. Musica che è il frutto di mille esperienze e contaminazioni. In sottofondo l’Africa, la sua cultura e il ritmo dei tamburi che battono amplificando il battito del Dum Dum. In consolle i Teranga Brothers, un collettivo di scrittori, musicisti e poeti che, attraverso l’afrobeat e il global sound, tenta di aprire una frontiera, raccontando la tragedia dei giovani che arrivano dall’Africa, a bordo di un barcone, con la voglia di vincere e il coraggio di affrontare il pericolo per immaginare un futuro migliore.
È il racconto di un mondo che migra e si trasforma. Ben oltre la world music e i suoi stereotipati clichès. Un ponte tra Europa e Africa. Un viaggio mistico, trasportati dalla voce calda e intensa di Sandro Joyeux attraverso i ritmi del deserto e le strade polverose del West Africa, tra le banlieues parigine e il reggae dei ghetti giamaicani. Un’ora e mezza di spettacolo per un repertorio che spazia dai brani originali alle rivisitazioni di classici e tradizioni africane.
Joyeux ha percorso più di mezzo milione di chilometri con la chitarra sulle spalle per raccogliere leggende, dialetti e suoni del Sud del mondo. Canta in Francese, Inglese, Italiano, Arabo e in svariati dialetti come il Bambarà, il Wolof, il Dioulà. È interprete ironico e scanzonato, avvolgente e coinvolgente. Alla maniera di un “Griot bianco” ammalia il pubblico attraverso i suoi suggestivi racconti di viaggio o le storie legate alle canzoni.
Al Dum Dum Republic, Sandro Joyeux presenterà il suo album “Migrant”, progetto che ruota intorno al tema della migrazione e che ben si inserisce nel fil rouge della rassegna musicale del beach club, ispirata al tema dell’incontro per tornare a sentirsi umani e abbattere le barriere in un mondo che sembra innalzare nuovi muri. Migrant vede la partecipazione di artisti come Eugenio Bennato e Dean Bowman e coinvolge musicisti provenienti dal Mali, Marocco, Italia, Francia, Stati Uniti. Presentato l’11 marzo in anteprima nazionale all’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’album nasce come naturale conseguenza naturale della forte esperienza maturata dall’artista con il suo “Antischiavitour”, una tournèe di concerti contro le nuove forme di schiavitù che ha portato Sandro all’interno dei centri di accoglienza e nei ghetti abbandonati dei migranti nelle campagne dalla Calabria, alla Puglia, Basilicata, Campania, e Piemonte. Ha suonato nelle tendopoli a Rosarno, al Gran Ghetto a Rignano, a Boreano, a Venosa, a Castelvolturno e a Saluzzo: tutti luoghi simbolo dello sfruttamento della manodopera migrante.
Impegno sociale e nuove sonorità per un live attraverso cui prende per mano il pubblico e lo coinvolge fino a farlo cantare a squarciagola in lingue esotiche e sconosciute.