Con l’arrivo del caldo e dell’estate sono sempre di più le persone che decidono di concedersi una rilassante giornata di mare con la famiglia o con degli amici.
Uno dei momenti cadine di queste afose giornate è il pranzo: c’è chi porta pasta, chi panini e chi ancora solo frutta ma tutti utilizzano sempre o quasi sempre piatti e bicchieri di plastica. Nel 2018 la commissione europea si è dedicata attivamente all’indagine di quanto questi prodotti siano dannosi per l’ambiente e le stime prodotte sono risultate sconvolgenti.
Infatti circa il 70% dei rifiuti marini deriva dalla plastica e, secondo alcuni eminenti studiosi ed economisti di Bruxelles, nel 2030 ci saranno danni tali che comporteranno una spesa di 223 miliardi. Se da un lato hanno stabilito leggi ferree per i produttori dall’altro si sono dimostrati ugualmente irremovibili per i consumatori sia con vere e proprie multe per quelli che non rispettano la raccolta differenziata sia con campagne di sensibilizzazione indirizzate ai giovani. Si cerca di ottenere principalmente l’utilizzo di materiale riciclato che gioverebbe anche alle industrie poiché abbatterebbe i costi d’imballaggio e spedizione per non parlare della ricerca delle materie prime.
Anche in Italia si vuole risolvere il problema grazie soprattutto alla propaganda di Legambiente di quest’anno che ha riguardato ben 78 spiagge. Uno dei dati che ha sollevato maggiore interesse e preoccupazione è che nel 96% dei casi si tratta di bottiglie e bicchieri. Il progetto è stato ideato in collaborazione con l’Agenzia europea dell’ambiente a cui hanno fatto poi rapporto. La plastica presenta un duplice danno: in primis può intrappolare e uccidere la fauna marina e poi può essere ingerito ed espellere sostanze tossiche che successivamente ingeriremo.
In Campania, il consigliere regionale Borrelli ha proposto un bando per svariati prodotti in plastica. In particolare la nuova legge dovrebbe essere applicata nelle zone vicine al litorale in modo da contenere i rifiuti prodotti dagli astanti e dai turisti. Una politica simile è già stata applicata a Pozzuoli dove le buste, picchieri e piatti di plastica sono stati eliminati e sostituiti da prodotti biodegradabili.