Sulla questione delle Colonie Estive organizzate negli scorsi anni dal comune di Napoli con il suo assessorato e servizio alle Politiche Sociali è intervenuta l’assessore al ramo Roberta Gaeta.
“Esprimo rammarico per il comunicato dell’UNEBA, riportato anche da alcuni organi di stampa, con cui si chiama in causa l’Amministrazione in merito all’impossibilità, per gli Enti affiliati che gestiscono i semiconvitti, ad organizzare le colonie estive per i minori. L’obiettivo dell’Assessorato alle Politiche sociali, fin dall’inizio, è stato quello di ampliare l’offerta di servizi qualificati anche nel periodo estivo. A tale scopo, è stato avviato un poderoso lavoro di riorganizzazione e di programmazione portato avanti con abnegazione dagli uffici comunali.
I principi ispiratori sono stati e sono quelli della legalità e della trasparenza per cui, di volta in volta, tutti gli enti interessati sono stati coinvolti in un confronto costante per migliorare i servizi offerti, qualificando così la spesa sociale del Comune. Anche con gli enti gestori dei semiconvitti c’è stato un dialogo leale: i primi incontri risalgono all’autunno del 2013, quando fu subito chiarito che per i semiconvitti era previsto un impegno di spesa complessivo, per l’anno di attività, di 5 milioni e mezzo di euro.
L’UNEBA, in quella sede, dava la propria disponibilità a rivedere le rette praticate per l’accoglienza dei ragazzi. Con deliberazione di Giunta n. 190 del 1.4.14 si stabiliva così una retta unica di 19 euro al giorno per ogni minore (prima era di 21,15 euro per i minori da 3 a 10 anni e di 23,32 euro per i ragazzi dagli 11 ai 18 anni). Significa un investimento, da parte del Comune, di circa 450 euro mensili per ognuno dei 1700 ragazzi seguiti dai centri semiresidenziali.
Sforare quell’impegno di spesa, oggi, significa realizzare debiti fuori bilancio al di fuori dei casi previsti dalla normativa. L’Amministrazione, inoltre, si è impegnata a sanare i debiti pregressi corrispondendo ai semiconvitti, nel corso di questi mesi, quasi 30 milioni di arretrati (dal 2009 al 2011) e altri 2,8 milioni saranno in pagamento nelle prossime settimane.
Voglio ricordare che questa Amministrazione ha attuato uno sforzo massimo per garantire opportunità di svago e crescita anche durante questa estate: con bandi pubblici aperti a tutti i soggetti qualificati nel settore sociale, l’amministrazione infatti garantisce la possibilità ad oltre 3mila minori di partecipare alle attività estive che nei diversi quartieri della città offrono possibilità di svago e divertimento. 1200 parteciperanno ai summer camp, 800 quelli impegnati nei 22 laboratori di educativa territoriale presenti in città, 500 si alterneranno a gruppi di 50 presso il centro di Marechiaro, ed oltre 500 i ragazzi impegnati nel progetto Scuola estate che coinvolge 23 scuole cittadine che restano aperte”.
Nonostante il rammarico che traspare dalla nota dell’assessore al welfare del comune di Napoli Roberta Gaeta, e le motivazioni di bilancio più che comprensibili di questi tempi, rimane l’amaro in bocca in quanto a pagare rimangono sempre i più disagiati che pian piano hanno visti erosi tutti gli spazi ed i diritti faticosamente acquisiti in tanti anni di duri confronti e anche scontri sulle politiche socialie e per un welfare a misura di cittadino.