“Innovazione, legalità e sviluppo i punti fondamentali”
 Luigi Nicolais, candidato del Pd alla presidenza della Provincia di Napoli, ha avuto un ‘incontro con gli imprenditori edili nella sede dell’Acen, l’Associazione Costruttori Edili di Napoli, presieduta da Ambrogio Prezioso. “La Provincia va trasformata in città metropolitana, così come previsto dalla recente legge sul federalismo” ha detto in apertura Nicolais, sottolineando che “la Provincia deve essere policentrica, con più città che lavorano insieme per lo sviluppo. Non più città che gravano su Napoli – ha continuato – ma un sistema decentrato con funzioni e ruoli legate alle vocazione territoriali”. Modelli da prendere ad esempio: New York, Montreal o anche Londra, “con il governatore della città metropolitana che pianifica lo sviluppo armonico del territorio. La Provincia – ha aggiunto Nicolais – ha chiuso con un attivo di circa 500 mln di euro e questo vantaggio può essere adoperato per avviare attività da subito”. Il candidato del Pd ha poi messo l’accento su tutte “le politiche da coordinare, con lo scopo ultimo di far crescere l’occupazione, anche per frenare l’emorragia di giovani che vanno al Nord”. Altra priorità è “un processo di marketing territoriale e di internazionalizzazione che possa attrarre nuovi investimenti in sicurezza. La legalità e la sicurezza, infatti, insieme alla trasparenza amministrativa sono leve su cui lavorare per far ripartire quel sano processo di crescita socio-economica che si è arrestato. Il Pil della Campania – ha precisato – è fermo ed è pari alla metà di quello della Lombardia; questo gap va collegato anche alla farraginosità della macchina amministrativa”. C’è bisogno di “tempi certi – ha detto – per i pagamenti di servizi, prestazioni e per ogni atto amministrativo. La pubblica amministrazione deve cambiare completamente, la tecnologia e l’informatica devono essere un must. Il mio impegno in tal senso sarà forte”. Infine, indicazioni precise “sulla filiera della conoscenza, alla base delle competitività delle professioni e dei prodotti nostrani da tutelare” e sulla possibilità di incrementare il ricorso agli strumenti del partenariato pubblico privato nella realizzazione delle opere pubbliche, per “lasciare al pubblico il primato delle scelte politiche ed al privato l’opzione di operare con efficienza, nel rispetto delle norme, garantendo qualità e risultati nel breve e nel medio periodo”.
Â