Il Consiglio Europeo ha adottato conclusioni sulla situazione in Nicaragua. Dall’aprile 2018 le forze di sicurezza e gruppi armati filogovernativi hanno brutalmente represso le manifestazioni in Nicaragua causando scontri, diverse centinaia di morti e feriti e l’arresto di centinaia di cittadini, con diffuse irregolarità e arbitrarietà nelle procedure di detenzione e giudiziarie.
Nicaragua: un altro colpo alla democrazia
Il Consiglio sottolinea che i recenti provvedimenti presi nei confronti delle organizzazioni della società civile e dei media indipendenti costituiscono un altro colpo inferto alla democrazia, ai diritti umani e alle libertà civiche, aggravando la crisi politica e sociale.
L’UE condanna fermamente la repressione della stampa e della società civile e l’uso di leggi antiterrorismo per reprimere opinioni dissenzienti in Nicaragua.
Le conclusioni rammentano che l’UE ha sostenuto gli sforzi regionali intesi a garantire l’assunzione di responsabilità per tutti i crimini commessi dall’aprile 2018. Non può esservi riconciliazione senza un dialogo nazionale trasparente, inclusivo e costruttivo tra tutte le parti coinvolte e senza giustizia per tutte le vittime.
Nicaragua: le norme internazionali
L’UE ritiene che un dialogo e una negoziazione autentici che includano l’adozione di riforme elettorali al fine di garantire elezioni credibili conformi alle norme democratiche internazionali siano l’unico modo per affrontare l’attuale crisi e rispondere alle necessità pressanti e alle aspirazioni del popolo nicaraguense. L’UE è pronta a sostenere una mediazione che possa essere accettata da tutte le parti interessate e riforme elettorali.
Il Consiglio sottolinea che è pronto a usare tutti gli strumenti politici a sua disposizione per contribuire a una soluzione pacifica e negoziata della crisi attuale e reagire a un ulteriore deterioramento della situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto.