Trenta gradi. C’è un sole pieno, oggi, a New Orleans. La città apre mente e mani, pensa e conta. Sono nove anni, da Katrina, uragano col nome da bimba. Da quel 29 agosto 2005, dai suoi 1.800 morti e da tutti i suoi danni: 108 miliardi di dollari, i più gravi della storia degli USA causati da una calamità naturale. Una città stravolta, certo. Ridimensionata, certo. Ma anche ripartita. Come sta la più grande realtà dello stato della Lousiana, nel sud degli States?
Partiamo da un dato, quello della popolazione. Oggi New Orleans conta 378.715 abitanti. Negli ultimi anni la cifra è cresciuta a ritmi importanti. I dati dell’ultimo censimento collocano l’area metropolitana al sedicesimo posto su 714 nella classifica delle città con il maggior aumento di popolazione nel periodo compreso tra aprile 2010 e luglio 2013, grazie al +10% fatto registrare in tre anni. 72 distretti di New Orleans hanno recuperato il 90% della popolazione residente prima di Katrina, ed altri 17 sono più popolati rispetto a giugno 2005. Nel complesso, però, rispetto al 2000 il numero degli abitanti resta inferiore, pari al 78% degli allora 484.674 residenti.
Dopo Katrina, New Orleans ha fronteggiato un’importante recessione economica. Infrastrutture cancellate, abitazioni spazzate via, posti di lavoro persi. Ma nel 2013 la città ha risanato buona parte dei suoi conti, portando, ad esempio, il livello di occupazione ad una percentuale più alta del livello 2008 di circa il 3%. E in espansione sono anche aziende e nuove imprese: dal 2009 al 2012 ogni 100mila abitanti sono nate 501 iniziative. Bene anche il mattone, che è passato dalla vendita di 3.792 case nei primi sei mesi del 2009 alle 5.204 dello stesso periodo 2014.
L’indice di povertà attuale (19%) è simile a quello del 1999 (18%), e resta comunque significativo. Nel 2007 le cose erano migliorate, con una diminuzione che aveva portato la percentuale al 15%. Anche il settore dell’educazione cresce a ritmi diversi rispetto a quelli dello stato della Lousiana: dal 2000 al 2012, la percentuale della popolazione che ha conseguito una laurea triennale è passata dal 23% al 27%, mentre altrove dal 24% al 29%.
New Orleans ha anche, e ancora, importanti criticità. La media di detenuti è superiore di oltre tre volte quella nazionale. I suoi salari non sono cresciuti: gli stipendi di New Orleans sono più bassi della media statunitense di circa il 6%, e il 40% della comunità afroamericana della città percepisce meno di 20.432 dollari annui. Difficoltà e privazioni restano diffuse, e per molti sono storie di tutti i giorni.
Tra oggi e domani sono molti gli appuntamenti in programma per l’anniversario di Katrina. La città è ancora in fase di transizione. Ha fatto molto, ma le sfide che l’attendono sono ancora molto importanti. Rovista nel suo Mississippi, New Orleans, e un modo però lo trova. Perché certi jazz, anche se improvvisati, non smettono mai di suonare.