Nonostante la domanda di assistenza in Campania sia aumentata in modo esponenziale, la mancanza di risorse e di riorganizzazione è tra le cause principali dell’attuale collasso dei servizi di assistenza neuropsichiatrici.
La gravità della situazione e le conseguenti difficoltà di pazienti e operatori sono state più volte segnalate dai neuropsichiatri dell’infanzia e dell’adolescenza della Sinpia- Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Basti pensare che a fronte di un costante aumento delle richieste, le risorse sono invece sempre più scarse.
Stando ai dati nazionali, nel solo 2015 otto minori su cento hanno avuto almeno un contatto con le strutture territoriali e l’accesso annuo è poi aumentato del circa 7-8%. Il trend si è mantenuto costante e negli ultimi 5 anni è stato registrato un aumento dell’utenza del 40-45%.
Preoccupa in particolar modo l’aumento dei disturbi psichiatrici dell’adolescenza: gli accessi in pronto soccorso infatti sono aumentati del 21% in un anno e i ricoveri del 28%. A questo va aggiunto un crescente disagio sociale. Ma nonostante le cifre, soltanto 1 utente su 3 riesce ad avere le risposte diagnostiche e terapeutiche di cui ha bisogno.
La legge della Regione Campania è stata impugnata dal Governo: ”Non entriamo nel merito del provvedimento di impugnazione del Consiglio dei Ministri delle motivazioni che lo hanno determinato – afferma Goffredo Scuccimarra, segretario regionale della Sinpia – con la Legge n.26 sono state evidenziate le gravi disfunzioni del sistema di cure del territorio regionale. Assenza di un reparto di neuropsichiatria infantile per ricoveri ordinari, servizi di neuropsichiatria privi di personale, presa in carico diagnostico-terapeutico-