Il mercato. Questa parola è un concentrato di un intero universo tanto esteso quanto soprattutto complicato. Ogni fattore può essere determinante per il successo oppure il non successo della vostra azienda. La storia di oggi, però, mette in risalto quello che potrebbe essere un valido alleato: il neuromarketing.
Esempio di neuromarketing: la scelta del logo
Il neuromarketing è un alleato importante perché supporta le aziende che vogliono indagare l’efficacia dei propri stimoli comunicativi attraverso la misurazione delle reazioni emotive suscitate nel consumatore per prevedere il loro indice di gradimento relativo alla scelta di un prodotto/servizio”.
La scelta del logo, ad esempio, non risponde più alla domanda ti piace o non ti piace, è un approccio ormai obsoleto e con un grande margine di errore. Si sta facendo sempre più spazio alla scelta ricavata attraverso una ricerca di neuromarketing. Attraverso specifici strumenti si ottengono evidenze misurabili che permettono di testare la reazione spontanea e non conscia dei consumatori di fronte ad un’immagine, logo, prodotto, etc.
Intervista a Elena Sabattini, Founder di B SIDE
È giunto, quindi, il momento di scoprire nel dettaglio cosa sia il neuromarketing e come questo possa essere un alleato importante. Tutte domande che rivolto a Elena Sabattini, Founder di B SIDE:
Iniziamo a raccontare la storia di oggi andando a fissare il nostro punto di partenza: cos’è B Side?
B Side è un laboratorio di Neuromarketing, nato a fine 2021 a Bologna da una mia passione prima e poi da un interesse professionale poiché sono AD di Tecnostudi Comunicazione. In B Side possiamo testare gli stimoli di comunicazione attraverso strumentazioni biometriche, che ci permettono di capire quale sia la reazione non conscia del target di riferimento del cliente di fronte a una certa comunicazione. Gli stimoli possono essere di qualunque tipo, dal logo alla brochure, dalla campagna pubblicitaria al sito, dal pack all’allestimento per un evento
Cosa vuol dire “neuromarketing”?
La parola Neuromarketing è stata coniata nel 2002 da Ale Schmidt e si riferisce all’applicazione di scoperte neuroscientifiche, neurobiologiche e di psicologia cognitiva al marketing e alla comunicazione, in modo da indagare le reazioni non conosce del target di riferimento e andare oltre alle risposte dirette, derivanti da post razionalizzazione e che spesso non contengono le vere motivazioni della scelta d’acquisto
Come può il neuromarketing scegliere il giusto logo?
Attraverso un test nel laboratorio e l’utilizzo delle strumentazioni (eyetracker ed elettroencefalografia nello specifico), si può verificare quale tra le diverse proposte creative raggiunga la maggiore efficacia a livello di gradimento e memorizzazione. Ovviamente, il campione scelto deve essere in linea con il target a cui questo brand dovrà poi comunicare
Quali sono le potenzialità del neuromarketing e B Side quali azione intraprenderà?
Questa disciplina ho molto potenziale e l’ambizione di B Side è di poterla portare all’interno delle strategie di marketing e di comunicazione di tutte le aziende, soprattutto delle PMI che ancora su questo aspetto devono crescere. Grazie agli strumenti che il Neuromarketing mette a disposizione, infatti, è possibile ottimizzare le risorse dedicate alla comunicazione, sia in termini di tempo che economiche, perché si può individuare con un test la soluzione più efficace per il proprio target. Da parte nostra, continueremo a fare divulgazione per farne comprendere le potenzialità e continueremo anche a mantenere un occhio attento a tutte le scoperte che ogni giorno vengono portate avanti in questo settore