Nessun tampone, certificazione o quarantena per le persone vaccinate. E’ tempo che coloro che hanno completato l’iter vaccinale tornino alla vita di prima. Le parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, nel corso di una recente intervista, sembrano aprire uno spiraglio per quanti aspirano a un ritorno alla normalità in un momento in cui l’andamento della campagna vaccinale lo permette.
Nessun tampone alle persone vaccinate
Il target della campagna vaccinale è una copertura pari all’80% della popolazione: al di sotto di questa percentuale non riuscirebbe a garantire gli effetti desiderati. Al tempo stesso è plausibile ipotizzare che quando saremo arrivati al 50% della popolazione vaccinata, potranno essere cancellate alcune prassi che oggi sono obbligatorie. La prima di queste prassi riguarda l’autocertificazione per gli spostamenti. Secondo Sileri chi è vaccinato può viaggiare senza la necessità di produrre certificazioni e senza mettersi in quarantena nel caso di contatti con persone positive. L’utilizzo dei tamponi in Italia e le relative certificazioni dovrebbero essere richieste solo per coloro che non sono vaccinati o che non hanno completato il ciclo di vaccinazione.
Mascherina: quando usarla
L’andamento della vaccinazione potrebbe modificare anche le disposizioni sull’uso della mascherina. E’ corretto usare le mascherine, afferma Sileri, quando si entra in un luogo al chiuso, al lavoro o sui mezzi pubblici dove si possono incontrare anche persone non vaccinate. Se invece si è in casa e tra persone tutte vaccinate, la necessità di indossarla viene a decadere. “Tra persone che si conoscono e sono tutte vaccinate, non vedo perché – ha precisato Sileri – io non potrei invitare a casa 15 vaccinati tutti insieme“. Soprattutto ora che le vaccinazioni sono state aperte anche ai più giovani. La fascia d’età dai 12 ai 19 anni ha risposto con grande entusiasmo. A breve, poi, dovrebbe arrivare anche l’autorizzazione dell’Ema per il vaccino di Moderna per la fascia d’età tra i 12 e i 17 anni. Resta, purtroppo, un vuoto nella fascia d’età compresa tra i 60 e i 70 anni, tra quelle più a rischio. Un vuoto dovuto alla paura di tanti che hanno rifiutato il vaccino AstraZeneca nel periodo in cui si sono verificati gli episodi di trombosi legati al siero anglo-tedesco.
Immunità: cosa vuol dire
E’ doveroso ricordare che vaccinarsi contro il Covid 19 non significa mettersi al riparo dal contagio ma solo dalla possibilità di sviluppare la malattia in forma grave. Allo stesso modo, risultare negativi a un tampone eseguito prima di affrontare un viaggio non significa che non si possa sviluppare la malattia durante il viaggio. Non è questione di terrorismo, ma di realtà. Fermo restando che vaccinarsi è un gesto di civiltà, è opportuno abdicare a certe norme di prudenza proprio quando manca poco al raggiungimento dell’obiettivo?
In copertina foto di v-a-n-3-ss-a da Pixabay