Neruda è il film del regista Pablo Larrain dedicato al grande poeta cileno Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto che scelse lo pseudonimo Pablo Neruda (in onore del poeta di Praga: Jan Neruda) per tutta la sua produzione letteraria a partire dagli anni venti del Novecento.
Il racconto si esprime attraverso un doppio linguaggio, così da trasmettere a chi segue la vicenda, le molteplici anime dell’artista che ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1971, ma che fu anche uomo politico militante, comunista perseguitato negli anni della guerra fredda, senatore che si oppose al governo di Gabriel González Videla nel 1948 dopo il celebre discorso di accusa in Parlamento: l’accusa di tradimento a Videla nei confronti del partito comunista che aveva appoggiato la sua salita al potere, e soprattutto tradimento nei confronti dei lavoratori le cui rivolte furono soffocate dalla violenza dei campi di concentramento.
Il film segue la fuga del poeta interpretato da Luis Gnecco, costretto a scappare al fianco della seconda moglie Delia (Mercedes Moran), perché considerato oppositore politico del governo. Il personaggio che prova ad acciuffare Neruda è il prefetto della polizia cilena Oscar Peluchonneau, interpretato dal celebre Gael Garcia Bernal. Il racconto è di un inseguimento dunque, ma lo sdoppiamento onirico della forma dal contenuto porta lo spettatore in una dimensione lirica in cui il rapporto tra persecutore e fuggitivo si fa non a caso poetica. Il punto di vista di Peluchonneau è espresso attraverso la sua voce narrante che progressivamente domina l’aspetto narrativo, dirottando l’attenzione su di se, sul suo profilo psicologico e sulla tacita intesa a distanza con il poeta, aspetto che ricorda molto la dinamica classica dei romanzi polizieschi in cui il legame emotivo tra “guardie e ladri” è veicolo del racconto. Non è un caso che il poliziesco, genere letterario considerato inferiore e popolare dal senso comune, prenda il sopravvento ad un tratto nella storia. Ciò serve a mostrare un’ulteriore sfumatura dell’animo del poeta, svelata dalla moglie Delia a Peluchonneau in un dialogo che si stacca dalla realtà e si fa pagina di letteratura: la sfumatura di un uomo celebre per il suo ragionar di amore e libertà ma anche appassionato di romanzi gialli e bordelli.
La scelta estetico-fotografica di Larrain è un’immersione totale nell’epoca: la dominante rossa, le sfocature, e soprattutto i primi piani in controluce, puntano l’attenzione su quella dimensione altra che il racconto fornisce mentre si stanno raccontando i fatti storici.
Il regista cileno Pablo Larrain presenta quest’anno ben due film in uscita in Italia, entrambi biografici. Oltre a Neruda in uscita il 13 ottobre infatti è stato presentato alla 73° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia il film Jackie, ispirato alla vita della moglie del presidente John Kennedy dopo il suo assassinio, la protagonista stavolta è interpretata da Natalie Portman.
23 Settembre 2016
Neruda di Pablo Larrain
Scritto da Giulia Distefano
Luis Gnecco e Gabriel Garcia Bernal protagonisti del film di Pablo Larrain sulla fuga dal Cile nel 1948 del poeta Pablo Neruda in seguito alla sua opposizione al governo di Videla