Lunedì 8 giugno è andato in onda, in prima serata, Mandela – La lunga strada verso la libertà. La scelta di Canale 5 di inserire nel palinsesto il film, che ripercorre la vita di Nelson Mandela, protagonista indiscusso della lotta al razzismo in Sudafrica, fa il paio con quella che da giorni stanno facendo diverse piattaforme streaming proponendo in visione pellicole sul razzismo contro i neri. Con la morte di George Floyd, avvenuta due settimane fa, il movimento di lotta per i diritti dei neri sta conoscendo una nuova e violenta pagina ma anche un momento di grande consapevolezza.
Le persone coraggiose non hanno paura di perdonare, per il bene della pace.
Nelson Mandela
La lotta al razzismo in Sudafrica di Nelson Mandela
Può un film raccontare chi era Nelson Mandela? A vedere La lunga strada verso la libertà sembra di sì. Dei diversi film sul leader del movimento anti apartheid, questo è l’unico che parla della sua vita dall’inizio alla fine nel vero senso di questa espressione. La pellicola, basata sull’omonimo libro, autobiografico, fu presentata, infatti, a Londra il 5 dicembre 2013, mentre in quelle stesse ore il protagonista si spegneva. Finiva così la straordinaria vita di un uomo che aveva combattuto per i diritti della sua gente nel Sudafrica dell’apartheid. Avvocato e attivista nella campagna di resistenza anti apartheid, nel 1956 (a 38 anni) fu arrestato con l’accusa di tradimento e scagionato nel 1961. Nel 1964 fu di nuovo arrestato e stavolta condannato all’ergastolo. Nei 27 anni di prigionia Mandela non interruppe la sua attività contro il regime segregazionista e divenne un simbolo della lotta per i diritti dei neri in tutto il mondo. Nel 1990 fu liberato e divenne presidente dell’ANC. Nel maggio 1994 fu eletto presidente del Sudafrica. Un’elezione storica per il Paese, la prima a suffragio universale, che segnò la fine dell’apartheid e il passaggio del Sudafrica a un regime democratico.
Siamo tutti Nelson Mandela
La morte di George Floyd in America ha riaperto una vecchia ferita della comunità afroamericana in realtà mai guarita. Ha ricordato al mondo che il razzismo contro i neri è un fenomeno ancora radicato. O forse ci sta dicendo che oggi, le lotte per i diritti, chiunque essi riguardino, non sono appannaggio di singoli leader carismatici. E’ un qualcosa che ci riguarda tutti ogni giorno. Le proteste per la morte di Floyd hanno creato giorno dopo giorno un fronte sempre più largo dove hanno trovato posto, forse per la prima volta, anche tanti “bianchi”. Come a dire siamo tutti George Floyd, siamo tutti Nelson Mandela.
Ora io dico a quella gente, guardate la faccia di questo giovane e vedrete la faccia di un nero. Ma se guardate il sangue che viene versato è rosso è come il vostro! E’ proprio come il vostro!
Dal film Mississipi Burning
Da vedere e rivedere
Per chi volesse approfondire il discorso, la piattaforma Sky propone una vasta rubrica #blacklivesmatter di film che narrano storie di razzismo contro i neri. Dai classici Mississipi Burning e A spasso con Daisy ai film cult come Fa’ la cosa giusta; dai biopic Malcom X e Il diritto di contare a Green Book e a Il coraggio della libertà. Gli amanti dello sport, ma non solo, potranno ritrovare, negli speciali Buffa racconta Alì e Buffa racconta Jesse Owens, storie di razzismo consumate nello sport.