Nel 2023 in Campania sono stati spesi 4 miliardi e 598 milioni di euro in beni durevoli, il 7,9% in più rispetto al 2022. Una cifra che fa guadagnare alla regione il settimo posto nella graduatoria nazionale per spesa complessiva in durevoli. Secondo quanto emerge dal trentesimo rapporto dell’Osservatorio Findomestic (Gruppo BNP) in collaborazione con Prometeia, l’aumento degli acquisti di durevoli in Campania è superiore a quella del Mezzogiorno (+6,4%) anche se inferiore rispetto al dato nazionale (+8,9%). L’andamento della spesa nella regione è stato migliore rispetto alla macroarea di riferimento in quasi tutti i settori, con risultati superiori anche al dato medio nazionale per motoveicoli e telefonia.
Spesa per la famiglia
Complice un reddito pro-capite modesto, pari a 16.747 euro (inferiore di oltre 6mila euro rispetto alla media italiana), in Campania la spesa media per famiglia in beni durevoli secondo l’Osservatorio Findomestic si attesta sui 2.062 euro: quasi 800 euro in meno rispetto alla media nazionale. Tra le province, Avellino occupa la posizione relativamente migliore (2141 euro per famiglia), all’81esimo posto tra le 107 province italiane. Seguono a ruota Napoli, Salerno e Benevento, mentre è staccata Caserta, che con i suoi 1.934 euro di spesa per famiglia si posiziona solo 102esima tra le province italiane.
Avellino prima in Campania per spesa media per famiglia
Le famiglie della provincia di Avellino sono quelle che in Campania hanno speso mediamente di più in beni durevoli nel 2023 come evidenziato dall’Osservatorio Findomestic, giunto quest’anno alla sua trentesima edizione. Nello specifico, ogni famiglia ha speso in beni durevoli 2.141 euro (+7,3%) per un totale di 362 milioni di euro (+7,2% sul 2022), mostrando una preferenza per il mercato delle automobili, dove sono stati spesi 113 milioni in auto usate (+18,7%) e 72 milioni per quelle nuove (+17,8%).
Crescita a doppia cifra anche per i motoveicoli, dove sono stati spesi 13 milioni, tre in più dell’anno precedente (+21,7%). A fronte di un calo del 30,3% nella spesa dedicata a TV e sistemi Hi-Fi, il peggiore a livello regionale con una spesa di 10 milioni (rispetto ai 14 del 2022), gli avellinesi hanno mantenuto stabili gli acquisti in telefonia (35 milioni, -0,9%) e mobili (81 milioni, -1,4%). Regge anche la spesa per gli elettrodomestici, rimasta sui 30 milioni di euro come l’anno precedente (+0,5%). In calo il segmento dell’information technology, con una flessione dell’8,1% (10 milioni).
Benevento prima in Campania per crescita di spesa durevoli
Benevento è la provincia campana dove il mercato dei beni durevoli ha mostrato la crescita più dinamica nel 2023, con spese complessive per 233 milioni di euro pari al 9,2% in più rispetto al 2022. La provincia del Sannio, come rilevato dall’Osservatorio Findomestic, si posiziona così 40esima nella classifica delle 107 province per crescita, risultando prima tra le province del Mezzogiorno. Si tratta anche dell’unica provincia campana con una variazione del reddito per abitante superiore alla media del Mezzogiorno (+6,4% contro +5,5%). In particolare, il settore automobilistico ha guidato questa espansione con 79 milioni di euro spesi in auto usate (+22,9%) e 38 in milioni in auto nuove (+21,3%).
Cresce bene anche il comparto a due ruote, con una spesa di 8 milioni (+18,9%), tre in più sul ’22. Rimangono stabili il segmento degli elettrodomestici (19 milioni come nel 2022, +1,5%) e della telefonia (24 milioni come nel 2022, -0,2%). Sulla telefonia la resilienza della provincia è migliore del calo nella media nazionale (-2,3%), cosa che posiziona Benevento sesta per crescita in questo segmento sulle altre province. Nei consumi in TV e sistemi Hi-Fi si registra invece un calo del 30%, con una spesa di 5 milioni (nel 2022 erano stati 8). Situazione analoga anche su mobili (-0,5%, 54 milioni) e information technology (-5,7%, 6 milioni spesi).
Caserta unica provincia campana con spesa medie famiglie sotto i duemila euro
Caserta rimane la provincia con il reddito per abitante più basso della regione (14.983 euro) e tra i più bassi in Italia, al 105esimo posto nella graduatoria delle 107 province. Il dato si riflette nella spesa delle famiglie in durevoli, la più esigua nella regione con 1.934 euro per nucleo. Questo non ha impedito una crescita del mercato dei vari segmenti dei durevoli, che secondo quanto sottolineato dall’Osservatorio Findomestic chiude comunque il 2023 in positivo con una spesa complessiva di 703 milioni (+8,4%).
A fare da traino, come nel resto della regione, l’incremento dei volumi di spesa nelle auto usate (+19,3% a quota 220 milioni di euro in totale), seguito a ruota dalle auto nuove (+18,7, volume di spesa di 141 milioni). Anche il mercato dei motoveicoli cresce a doppia cifra (+19,4%) toccando i 90 milioni di euro.
Per quanto riguarda le spese per la casa, i casertani scelgono di acquistare meno mobili con una media di spesa di 417 euro a famiglia (-1,5% sul 2022, 152 milioni) ma rimangono legati agli elettrodomestici, con una spesa totale di 63 milioni di euro (+3,0%). Diverso invece il caso dell’elettronica di consumo, dove la spesa complessiva è scesa a 15 milioni (contro i 21 del 2022, – 28,6%). Lo stesso vale per la telefonia (60 milioni, -0,8%, meglio della media italiana ma inferiore a quella regionale) e l’IT con una spesa di 20 milioni (-7,2% sul ’22).
A Napoli spesa in durevoli oltre 2,3 miliardi di euro, terza in Italia per telefonica
Il mercato dei beni durevoli a Napoli ha vissuto un 2023 positivo, con una spesa totale in crescita del 7,5% pari a 2 miliardi e 391 milioni di euro. Grazie a questo volume di spesa Napoli è quarta in Italia nella graduatoria delle 107 province per spesa in durevoli. L’ammontare medio per famiglia si è attestato a 2.083 euro per nucleo, la cifra più alta in regione. Come emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic, l’incremento più evidente riguarda i motoveicoli, con una crescita del 30,4% superiore alla media nazionale (+24,7%) e una spesa complessiva di 165 milioni.
I consumi nel settore delle auto usate sono aumentati del 18,2% (695 milioni), più delle auto nuove: +13,8% di incremento e 382 milioni di euro in totale. Per l’acquisto di elettrodomestici la spesa in provincia è cresciuta del 3,2% (232 milioni, il rialzo migliore della regione e sopra la media italiana), mentre è letteralmente crollata per l’elettronica di consumo (TV e sistemi Hi-Fi): – 29,3%, a 65 milioni (contro i 95 del 2022).
Più contenuta invece la flessione di mobili (561 milioni, -0,2%) con una spesa media di 489 euro per famiglia che resta la più alta in regione, e per la telefonia dove la situazione rimane invariata (-0,1% e 213 milioni di euro) rispetto all’anno precedente contrariamente a quanto avviene nel resto d’Italia tanto che Napoli è quarta per “crescita” sulle altre province. In negativo anche l’information technology (-5,1%, 78 milioni).
Salerno ventiduesima provincia per volume di spesa durevoli, auto nuove al top
Nell’ultimo anno i salernitani hanno speso 909 milioni di euro (2.078 euro di media a famiglia) in beni durevoli, l’8,4% in più rispetto al 2022. Una spesa che, come emerge dai dati dell’Osservatorio Findomestic, posiziona la provincia al 22esimo posto in Italia per volume di spesa complessiva. In tutti i comparti dei beni durevoli Salerno si posiziona bene rispetto alle 107 province italiane, assestandosi a seconda del segmento tra la 17esima e la 25esima posizione.
A dominare è la spesa sulle auto nuove, la migliore a livello regionale con acquisti per 182 milioni di euro (contro i 147 del 2022, +23,1%) che posizionano la città al 21esimo posto tra le 107 province italiane. Seguono per crescita le ruote, con un incremento del 24,2% per 50 milioni spesi: 10 in più sull’anno precedente. Bene anche le auto usate, con una crescita del 17,1% (277 milioni di spesa).
Per quanto riguarda i beni per la casa i salernitani hanno mostrato una preferenza per gli elettrodomestici grandi e piccoli, spendendo per questi 75 milioni (+,1,7%). Andamento opposto per i mobili (191 milioni contro i 194 del ’22, -1,2%), nell’elettronica di consumo (22 milioni, 10 in meno del ’22, -29,3%)e nella telefonia (88 milioni, – 1%). Risultato peggiore nella regione per l’information technology, (23 contro i 26, -9,9%).
Foto di Đại Hữu Huỳnh Kim da Pixabay