Agli occhi del cliente, uno dei punti di forza dei negozi online è che sono sempre aperti e in sostanza è possibile acquistare in qualunque momento della giornata, secondo quelle che sono le esigenze di chi compra. Ebbene, in futuro potrebbe non essere più così: dopo l’approvazione alla Camera, è al momento in discussione al Senato un disegno di legge che ha come obiettivo quello di disciplinare gli orari di apertura degli esercizi commerciali, compresi quelli online.
Una sorta di paradosso, visto dal di fuori, e non si tratta nemmeno del primo quando si parla di digitale. I quattro articoli che compongono il decreto legge prevedono infatti la chiusura obbligatoria per gli esercizi commerciali al dettaglio durante le 12 festività nazionali, ovvero il primo dell’anno, l‘Epifania, Pasqua e Pasquetta, il 25 aprile (anniversario della Liberazione), il Primo Maggio, il 2 giugno (Festa della Repubblica), Ferragosto, Ognissanti, l’Immacolata Concezione, Natale e il giorno di Santo Stefano.
Non sono previste eccezioni per gli store online, mentre possono restare aperti durante le festività, secondo quanto previsto dal ddl, gallerie d’arte, ristoranti, fiorai, stazioni di servizio e rosticcerie. Un vero controsenso, visto che proprio durante le festività gli utenti hanno maggiori possibilità di effettuare acquisti online, sfruttando la semplicità dello strumento; basterà avere a disposizione una carta di credito, oppure scegliere di pagare alla consegna, controllare la corrispondenza delle taglie da donna (nel caso in cui lo store venda indumenti provenienti da altri paesi) se si tratta di acquisti di indumenti, scegliere la modalità di spedizione in base a quanta urgenza abbiamo di ricevere la merce a casa e il gioco è fatto, il tutto riassumibile in 30 minuti da qualsiasi postazione, o smartphone, che sia connesso a internet.
Insomma, sul web si può acquistare in totale comodità ma per poterlo fare è necessario un po’ di tempo libero, senza impegni di lavoro. E quali sono i giorni in cui si può godere di maggiore libertà? Quelli festivi, nei quali però gli store online potrebbero rimanere chiuse per legge, in futuro. Il problema sarebbe tutto italiano, visto che gli store con sede all’estero non sono coinvolti dalla normativa; a farne le spese, dunque, finirebbero per essere solo i negozi online con sede in Italia, costretti a rimanere chiusi da una norma quanto meno contorta.
In quei dodici giorni, insomma, gli store online italiani si vedranno costretti, se il decreto legge dovesse essere approvato, ad abbassare virtualmente le serrande, impedendo a chi accede ai diversi siti di poter effettuare acquisti. Un decreto legge per certi versi surreale, che potrebbe essere scambiato benissimo per un racconto di un novello Kafka, che immagina il nuovo – internet e il web – alle prese con il vecchio, ovvero l’incomprensibile, e spesso impossibile da sconfiggere, burocrazia.