Una nave noleggiata dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) con a bordo assistenza alimentare vitale diretta al porto yemenita di Aden è stata dirottata verso il porto di Hudaydah in seguito a notizie di combattimenti in corso e rischi per la sicurezza.
La MV Amsterdam era sulla rotta da Gibuti, con a bordo oltre 5.700 tonnellate di cibo, tra cui grano, legumi, olio vegetale e micronutrienti in polvere, questi ultimi utilizzati per prevenire malnutrizione e anemia nei bambini piccoli. Le razioni sono sufficienti per sfamare circa 60.000 yemeniti per un mese. Se ne prevedeva l’attracco a Aden sabato, quando le autorità portuali hanno rilasciato una nota di allerta sicurezza che ha portato a un cambio di rotta.
“Proseguiranno i nostri tentativi di raggiungere Aden e le aree circostanti attraverso l’invio via terra di scorte da Hudaydah, considerato il bisogno urgente di cibo di milioni di persone nelle aree che sono rimaste per lungo tempo inaccessibili a causa del conflitto“, ha detto Tahir Nour, Coordinatore delle Emergenze del WFP in Yemen. “Lo Yemen è ormai in una fase critica in termini di disponibilità di cibo, considerando che non ve n’è molto sul mercato, spingendo nella povertà un maggior numero di persone“.
Un’altra imbarcazione, la MV Celine, con a bordo 7.000 tonnellate di farina di grano, ha attraccato anch’essa a Hudaydah il 31 maggio, come previsto. Si prevede che circa 70.000 yemeniti beneficeranno del carico.
Il WFP prevede di inviare nelle prossime settimane altro cibo via mare, da una base che l’agenzia ha installato a Gibuti, per portare in Yemen cibo e materiale di soccorso di cui vi è urgente bisogno. Il trasporto e la distribuzione del cibo via terra all’interno dello Yemen rimangono difficili a causa degli scontri in corso.
Da aprile, il WFP ha distribuito più di 20.000 tonnellate di cibo in nove governatorati, raggiungendo più di 1,5 milioni di yemeniti. Vi è necessità di altre distribuzioni, dato che il conflitto recente ha sospinto nell’insicurezza alimentare altri 2,5 milioni di yemeniti, da aggiungersi ai 10 milioni che già ne soffrivano, impegnati già prima dell’inizio del conflitto nella faticosa ricerca di quantità sufficienti di cibo per condurre una vita normale. Lo Yemen, il paese più povero della regione, importa quasi il 90 per cento del cibo dall’estero.