(Adnkronos) – “Il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto i 33 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell'11% rispetto all'anno precedente, evidenziando un'espansione costante. Una crescita attribuibile sia alla crescita dei prezzi sia all'incremento del volume dovuto alla domanda da parte di nuovi acquirenti”. È l’analisi di Stefano Pagani Isnardi, direttore Ufficio Studi Confindustria Nautica, che snocciola i dati della seconda edizione dello studio presentato oggi a Milano, "The state of the art of the global yachting market" realizzato da Deloitte per Confindustria Nautic a. Il documento restituisce anche una panoramica delle aree geografiche che interessano il mercato della nautica: “Nord America ed Europa dominano il mercato, rappresentando circa il 70% della quota globale – fa sapere il direttore Pagani – Per quanto riguarda la propulsione, le imbarcazioni a motore coprono 90% del mercato. In Nord America prevalgono i motori fuoribordo (70%), mentre in Europa l’entrobordo (50%)”. Inoltre, nel 2022, il mercato rileva un innalzamento del livello medio di stock dei dealer che potenzialmente impatterà la raccolta di nuovi ordini nei prossimi anni, soprattutto sul segmento delle imbarcazioni di medie/piccole dimensioni. Il mercato delle imbarcazioni usate, invece, ha subito una contrazione del -7% 2022 sul 2021: “Un calo determinato da un rallentamento della domanda di imbarcazioni, in parte controbilanciata da un aumento dei prezzi”, specifica il direttore del centro studi. Anche il mercato dei Superyacht ha fatto registrare una crescita nel 2022: “Il portafoglio ordini mondiale di superyacht ha raggiunto 600 unità, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente. Il valore si attesta pari a 25.3 miliardi di euro. La domanda di nuovi ordini è principalmente guidata dal segmento 30-40mt in acciaio e composito a fronte di una maggiore penetrazione dei cosiddetti new-buyers”, le parole di Pagani. Dallo studio emerge che il segmento dei superyacht e delle imbarcazioni high-end sta facendo registrare una crescita notevole negli ultimi anni: “A livello di marginalità, lo yachting si posiziona al di sotto della media degli altri settori del lusso, ma negli ultimi anni registra un continuo recupero della profittabilità”, i dati illustrati dal direttore del centro studi di Confindustria Nautica. Per quanto riguarda Industry consolidation e Mergers & Acquisitions (M&A): “Dal 2021 al 2023, il mercato nautico ha assistito a circa 400 operazioni di M&A, concentrate prevalentemente nei segmenti a valle della catena del valore (57%) e avvenute principalmente in Nord America (58%). Gli operatori del settore nautico hanno rappresentato circa il 60% di queste operazioni di M&A, mentre gli investitori finanziari hanno contribuito per circa il 20%, segnando un leggero aumento rispetto al periodo precedente. In Italia si registrano circa 30 operazioni di M&A, di cui circa il 50% relativo alla componentistica e agli accessori nautici ed il circa il 40% su cantieri attivi nella costruzione di imbarcazioni – riprende Pagani che aggiunge alcuni dati sulla penetrazione di mercato – nel 2022, a livello internazionale si registra una lieve contrazione della domanda potenziale, tuttavia, il portafoglio ordini di superyacht è in controtendenza. Il mercato dei superyacht continua a rilevare una limitata penetrazione rispetto alla domanda potenziale, rivelando un significativo potenziale ancora inespresso”. In ultimo, lo studio si concentra sulla cantieristica italiana: “Il valore di produzione della cantieristica nautica italiana vale 4.4 Miliardi di euro, +20% rispetto all’anno precedente. Il 70% è generato da cantieri attivi anche nella produzione di superyacht. Rispetto al mercato globale, i cantieri navali italiani sono principalmente concentrati sulla produzione e vendita di imbarcazioni entrobordo e quasi il 90% della produzione nazionale è destinata a mercati internazionali. Il settore della nautica da diporto italiano risulta essere molto frammentato, caratterizzato anche dalla presenza di produttori di piccole/medie dimensioni. Infatti, il 90% degli operatori generano soltanto il 17% della produzione nazionale mentre i top 10 rappresentano l’83% del settore. A livello internazionale – continua il direttore del centro studi dell’associazione – l’Italia detiene il maggior numero di cantieri attivi nella produzione e commercializzazione di superyacht (30% del footprint internazionale)”. La cantieristica nautica italiana è la seconda industria mondiale con una quota di mercato pari a quasi il 15% della produzione nautica internazionale: “Nell’ambito dei superyacht la cantieristica nautica italiana risulta leader mondiale con una quota di mercato pari al 54% in termini di volume e al 31% in termini di valore del portafoglio ordini – l’analisi di Pagani – L’industria italiana di Superyacht rileva una significativa crescita della quota di mercato con un forte posizionamento nel segmento 30-60 metri”. Lo studio analizza poi le previsioni per la cantieristica italiana: “Per il 2023, si conferma la crescita del valore della produzione della nautica italiana (new-build), con un incremento medio previsto tra +5% e 15% in parte trainata dalle delivery di ordini raccolti durante il periodo Covid”. Per quanto riguarda il mercato nautico globale: “Per il 2023 è prevista una crescita nel mercato nautico retail (new build) pari al +8%, per poi normalizzarsi nel periodo triennio successivo. I grandi yacht saranno il principale driver di crescita del mercato, mentre si prevede un rallentamento del segmento craft boats. La vela continuerà il suo trend evolutivo con un ritmo di crescita intorno al +3/+5%”, conclude l’esperto. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
15 Luglio 2024
Nautica, Pagani (Confindustria Nautica): “Mercato globale raggiunge i 33 mld euro nel 2022”
Scritto da Adnkronos
(Adnkronos) – “Il mercato globale delle nuove costruzioni ha raggiunto i 33 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell'11% rispetto all'anno precedente, evidenziando un'espansione costante. Una crescita attribuibile sia alla crescita dei prezzi sia all'incremento del volume dovuto alla domanda da parte di nuovi acquirenti”. È l’analisi di Stefano Pagani Isnardi, direttore Ufficio... Continua a leggere