(Adnkronos) – Cinquanta famiglie delle vittime e superstiti al naufragio di Steccato di Cutro intenteranno una “causa civile risarcitoria contro lo Stato italiano” per “l’omissione di soccorso e i gravi patimenti dei nostri cari successivi al naufragio”. “In quella causa saranno valutate anche le eventuali responsibilità di Frontex”. Lo ha annunciato Gul Jamshidi, afghano che ha perso nel naufragio di Cutro il nipote.
“Perché noi sappiamo che le istituzioni sapevano da prima che la barca ‘Summer Love’ si trovava in mare vicino alle coste e che era in pericolo, ma non ha fatto nulla per diverse ore”, ha aggiunto parlando con i giornalisti nel corso di una affollata conferenza stampa in corso a Crotone.
“Vorrei ringraziare tutte le persone italiane che ci hanno aiutato in quest’anno e anche l’ambasciata che ci è stata vicina per risolvere le procedure burocratiche”. Subito dopo ha preso la parola l’avvocato Stefano Bertone, dello studio legale che si occuperà dell’esposto che “sarà presentato non prima che siano chiuse le indagini” penali, precisa il legale.
“La prima denuncia la presenteremo a Roma dove ha sede la Presidenza del consiglio dei ministri e la seconda a Catanzaro”. “Cosa ha fatto Frontex delle informazioni arrivate quella notte? – chiede il legale – Non ci sono solo le responsabilità delle ultime ore, ma c’è un sistema che non ha funzionato. Frontex si tiene le informazioni e facilita il compito delle autorità italiane di sbagliare, che permettono un reato gravissimo.
Se fossero stati avvisati prima avrebbero commesso lo stesso errore o no?”. E annuncia: “Presenteranno richieste risarcitorie alla Presidenza del consiglio dei ministri, al Ministero delle Infrastrutture e al Ministero delll’Economia e finanze. Decideremo poi, sulla base di ciò che emergerà, se ampliare la platea dei soggetti convenuti anche a Frontex e alle istituzioni europee”.
Questa mattina all’alba, nell’ora in cui è avvenuto il naufragio, si è tenuta una veglia per ricordare le 94 vittime della strage. Oltre trecento persone, tra cui i parenti delle vittime e alcuni dei superstiti, hanno partecipato all’incontro organizzato dal giornale on line ‘Crotone news’. Presente anche Khaled Ahmad Zekriya, Ambasciatore della Repubblica Islamica e dell’Afghanistan a Roma.
Alle 4.30, l’orario del naufragio, la madre di due minori che hanno perso la vita, ha gettato in mare una corona di fiori. Alcuni familiari hanno srotolato una striscione con le fotografie a colori delle vittime. Sulla spiaggia sono stati sistemati i peluche che l’anno scorso furono lasciati dai cittadini al Palamilone, il palazzetto dello sport che ospitò le salme.
Dopo un momento di preghiera islamica, sono state accese 94 candele, tante quante le vittime della strage di migranti. Presenti anche 36 studenti dell’Istituto dei Nobili di Catanzaro, che si sono organizzati da soli, con una insegnante, Caterina Mazzuca, noleggiando un pullman
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