Una famiglia su quattro, questo Natale, non potrà godere della tredicesima mensilità in busta paga. Secondo Confesercenti-Swg il dato è in aumento rispetto allo scorso anno, quando a non beneficiarne era il 22% degli italiani.
Cos’è la tredicesima La tredicesima mensilità rientra nelle mensilità aggiuntive insieme alla quattordicesima (se prevista dal ccnl): si tratta di compensi periodici che vengono corrisposti al dipendente con una frequenza diversa da quella prevista per le mensilità ordinarie. Non vi rientrano i compensi non periodici, i premi e le altre prestazioni erogate una tantum. Il calcolo della tredicesima viene effettuato nel mese di dicembre in base alla retribuzione del medesimo mese. Dall’importo così ottenuto si dovrà detrarre la quota relativa ai periodi durante i quali la mensilità in questione non matura (es. ore di sciopero, congedo parentale)ed eventuali anticipazioni di ratei già corrisposti dall’Inps (malattia, maternità, riposi giornalieri) e Inail (infortunio). Ovviamente i ratei di tredicesima coincideranno con i mesi lavorati dal dipendente. La mensilità aggiuntiva natalizia è assoggettata alla contribuzione previdenziale (con le aliquote in vigore nel mese dell’erogazione) e alle ritenute fiscali, applicando le aliquote in vigore nel mese di erogazione, ma separatamente: il relativo importo non deve essere cumulato con la retribuzione del periodo di paga in cui la gratifica viene erogata. Inoltre non vengono riconosciute le detrazioni di imposta che si applicano solo alla retribuzione corrente di ogni mese . Gli assegni al nucleo familiare non competono sulla tredicesima mensilità né sulle eventuali mensilità aggiuntive. Per il suo carattere non occasionale la gratifica natalizia concorre a costituire la retribuzione utile per la determinazione del tfr.
L’indagine di Confesercenti Dunque niente gratifica natalizia a dicembre per un italiano su quattro. Tuttavia per i più fortunati, grazie a bassa inflazione ad aumenti contrattuali, le tredicesime quest’anno ammonteranno a 42,3 miliardi, con un aumento dello 0,6%, (8 euro in più circa per ogni lavoratore). Di quest’aumento ben 12,8 miliardi saranno destinati però in mutui e conti in sospeso.
Secondo il sondaggio realizzato da Confesercenti, per le feste natalizie 2014 si spenderanno per i regali 7 miliardi di euro, 270 milioni in più rispetto al 2013. Nel campione intervistato, però, ben il 55% ha dichiarato di tagliare le risorse destinate alle feste, mentre solo il 14% è intenzionato a spendere di più rispetto all’ anno scorso. Il restante 31%, invece, sceglierà una spesa in linea con il 2013. Si tratterà comunque di regali utili, come ha evidenziato il 43% del campione.
Il regalo più grande per gli italiani sarebbe la riduzione della disoccupazione, seguito dal calo delle tasse e dall’eliminazione di privilegi e abusi.