Siamo nel pieno della seconda ondata della pandemia, i numeri dei contagi sono quasi da lockdown e tra meno di due mesi è Natale. Come si garantirà, stavolta, la tutela della salute senza affossare ulteriormente l’economia del nostro Paese? In Italia si sta procedendo con la creazione di zone rosse locali ma sembrano prendere sempre più credito soluzioni più drastiche. Insomma il Natale e il Covid 19 come convivranno?
La situazione in Italia e in Europa
Contrariamente alla prima ondata della pandemia, quando l’Italia è stata il primo Paese europeo a esserne coinvolto, a questa seconda, il nostro Paese sembra esserci arrivata un po’ dopo. Non abbiamo gli stessi numeri di Germania, Spagna, Francia e Inghilterra, dove si stanno prendendo già forti provvedimenti, ma osservando i loro balzi in avanti è evidente che dobbiamo pensare a nuove restrizioni prima che la situazione diventi nuovamente insostenibile. Vediamo quali sono, allora, le priorità sulle quali focalizzarsi in questo ultimo scorcio di 2020.
Il nodo cruciale: i trasporti
Numero di corse insoddisfacente, nessuna forma di distanziamento, controlli inesistenti. I trasporti pubblici locali sono il grande neo di questa emergenza Covid 19 senza grandi differenze tra le Regioni. Le società di trasporto lo hanno chiarito subito: far viaggiare i loro veicoli con una capienza al di sotto del 75% è antieconomico. Eppure, per non vanificare gli sforzi fatti nelle scuole, nei supermercati e in tante attività, è necessario trovare una soluzione alternativa come, per esempio:
- arricchire il parco mezzi utilizzando gli autobus privati. Quelli normalmente utilizzati per i viaggi scolastici o per i pellegrinaggi, attività al momento sospese;
- alleggerire il flusso degli utenti incentivando il più possibile lo smart working.
La scuola, invece, dovrebbe poter essere messa in grado di funzionare in presenza richiamando gli studenti a comportamenti responsabili anche fuori dalle mura dei loro istituti.
Covid 19: che Natale ci aspetta?
Gli ultimi provvedimenti emanati dal governo stanno agendo anche sui comportamenti da tenere in casa con i propri familiari. E’ necessario, infatti, ridurre le riunioni familiari a 6 persone e indossare la mascherina in presenza dei non conviventi. Questa stretta ci porta dritto dritto al momento dell’anno che per eccellenza è dedicato al ritrovarsi in famiglia: il Natale. I forti flussi di traffico che si registrano di solito sulle principali direttrici ma anche in stazioni e aeroporti per coloro che tornano nelle città d’origine non è qualcosa che quest’anno possiamo permetterci Al tempo stesso una nuova chiusura significherebbe una perdita economica inestimabile. Tra acquisti per i
regali e per la preparazione di pranzi e cene, è uno dei periodi commercialmente più vivi dell’anno. Lo stesso vale per il turismo che con le festività di Ognissanti, dell’Immacolata e le vacanze natalizie (periodo, tra l’altro, ancora coperto dal bonus vacanze) ritrova bei numeri. Come si fa, allora? Quella del coprifuoco, com’è stato appena varato in Francia, sembra tra le soluzioni più auspicabili o, se fosse necessario, anticipare la chiusura per tornare a vedersi nelle festività. Intanto, mentre attendiamo le nuove disposizioni, non dimentichiamo che i nostri comportamenti, anche i gesti che sembrano più insignificanti, fanno la differenza.
Immagine di copertina foto di Jill Wellington da Pixabay