Il 1° ottobre, con l’insediamento della direttrice Costanza Miliani, è ufficialmente in attività il nuovo Istituto di scienze del patrimonio culturale (Cnr-Ispc), nato dalla fusione di Ibam, Icvbc, Isma e Itabc, che avrà come obiettivo principale il potenziamento e l’innovazione delle linee di ricerca esistenti, privilegiando le dimensioni multi e interdisciplinari degli approcci scientifici nell’ambito dell’articolato e diversificato settore dei Beni Culturali.
Istituto di scienze del patrimonio culturale: di cosa si occuperà
L’Ispc conta circa 200 unità fra ricercatori/tecnologi e personale tecnico-amministrativo e opera su otto sedi dislocate sull’intero territorio nazionale, e si costituisce con lo scopo di coordinare e integrare le ricerche della rete scientifica Cnr che, nell’ambito del Dsu, si dedica alla ‘Heritage Science’, cioè allo studio dei metodi per conoscere, conservare, valorizzare e divulgare il Patrimonio Culturale.
Grazie ai suoi ricercatori, l’Istituto ha in nuce tutte le potenzialità per diventare un riferimento a livello nazionale, europeo e internazionale.
Attraverso gli scambi costanti e collaborativi il Cnr-Ispc potrà rendere il sistema italiano di Heritage Science sempre più competitivo, con grande guadagno anche per le politiche culturali del paese.