Alla fine il grande annuncio è arrivato: nasce la Superlega ma sarà una rivoluzione nel mondo del calcio o un distaccamento elitario? 12 squadre voltano le spalle alla UEFA e decidono di creare una nuova competizione ma come funzionerà?
Nasce la Superlega, quella rivoluzione che sa distaccamento elitario?
Sono anni che se ne parlava. Per molti era una ipotesi utopistica che le “grandi” squadre in termini di monte ingaggi e fatturato si mettessero d’accordo per creare una competizione senza la UEFA ed invece è successo. Nella notte tra domenica e lunedì scorso, 12 squadre hanno deciso di voltare le spalle all’organo europeo del calcio per creare una nuova competizione: la Superlega.
Al momento, le squadre confermate e definite come club fondatori sono:
- AC Milan
- Arsenal FC
- Atlético De Madrid
- Chelsea FC
- FC Barcelona
- FC Internazionale Milano
- Juventus FC
- Liverpool FC
- Manchester City
- Manchester United
- Real Madrid CF
- Tottenham Hotspur
Leggendo il regolamento e lo “statuto” sul sito ufficiale della nuova competizione, questa ha come obiettivo principale quello di creare un “nuovo calcio”. Secondo le parole del presidente della Superlega, Florentino Perez, potremmo assistere ad una sorta di evoluzione del mondo calcistico che tutti quanti noi conosciamo. Sempre secondo il presidente del Real Madrid, il calcio in questa maniera potrà:
“occupare il posto che a ragione gli spetta nel mondo“.
A queste “magnifiche” dodici dovevano poi aggiungersi squadre come Bayern Monaco e Borussia Dortumnd. Nella giornata di lunedì, però, le due squadre tedesche hanno respinto al mittente l’invito ad unirsi come club fondatori a questa Superlega.
Grandi squadre tra storia e… fatturato
Le 12 squadre, secondo il sito della Superlega sono quelle che più rispecchiano la tradizione calcistica europea. Se da un lato abbiamo le squadri europee più vincenti come Real Madrid, Barcellona e Liverpool dall’altra parte troviamo società che da un punto di vista di vittorie europee non sono certamente tra le più grandi come il Manchester City con le sue 0 vittorie in competizioni europee o il Tottenham con 0 Champions League conquistate. Oltre alle vittoria, grande spazio è stata data alla questione “storicità” dei club fondatori anche se molto presto questo discorso potrebbe essere messo da parte nel momento in cui entrerà nel circolo dei club fondatori una società come il Lipsia nata solamente nel 2009. Insomma, il criterio più che la storicità sembra essere il fatturato.
La meritocrazia contro lo spettacolo?
Questi sono i due concetti (togliendo quello economico) che si andrebbero a scontrare. Prima di tutto ciò, però, è meglio spiegare come funzionerà questa nuova competizione.
- 20 squadre partecipanti di cui 12 posti già occupati in maniera permanente anche per le future edizioni dai club fondatori, altri 3 con altri 3 club fondatori da decidere e le ultime 5 da decidere grazie ai piazzamenti nei maggiori campionati europei.
- Prima fase con due gironi da 10 squadre
- Le prime 4 di ogni gruppo si sfideranno nella fase ad eliminazione
- Finale secca da giocare in un weekend
- Torneo con formato infrasettimanale
Quindi non c’è più spazio per le piccole squadre, quelle con un fatturato modesto e un monte ingaggi non iper-milionario. Le realtà calcistiche europee meno rilevanti come i paesi dell’Est Europa non avrebbero accesso a questa competizione con i 15 club fondatori che nonostante una stagione calcistica sotto tono e magari fuori dai piazzamenti che fino ad ora valevano l’Europa, sarebbero comunque di diritto qualificate. Insomma, uno smacco enorme alla meritocrazia che ha da sempre contraddistinto l’intera organizzazione del calcio europeo (e non solo).
D’altro canto si andrebbero a creare ogni anno molti match di cartello. Le più “grandi” squadre del calcio europeo si affronterebbero in match sempre dalle alte aspettative che anno dopo anno, però, potrebbero non avere più quel sapore speciale che assaporiamo ogni volta che le vediamo di fronte l’una contro l’altra. Insomma, qualcosa di speciale se proposto e ripetuto sempre e comunque potrebbe risultare non più appagante come all’inizio.
Nasce la Superlega, tra rivoluzione, distaccamento e questione economica
Il punto focale della questione Superlega. Nuove entrate per i grandi club vorrebbe dire risanare bilanci che per molte squadre fondatrici della Superlega non sono dei più rosei. Ma ci sono altre motivazioni?
La UEFA negli ultimi anni ha ricevuto non poche critiche sulla gestione organizzativa delle proprie competizioni. La mancata comunicazione e la voglia delle grandi squadre di ergersi al di sopra dei regolamenti calcistici hanno creato una situazione che prima o poi doveva esplodere. L’arrivo del Fair Play Finanziario e la sua altalenante gestione (tra “favori” e “punzioni”) ha gettato il tutto in una situazione davvero pessima.
Cosa succederà ora? UEFA e FIFA hanno già presentato minacce non tanto velate di esclusione non solo dalle competizioni europee ma anche nazionali per le squadre coinvolte nella neonata Superlega.
Una cosa è certa: sta per iniziare il più eclatante braccio di ferro che il calcio europeo e mondiale abbiano mai visto anche se alla fine, in tutto questo, chi ci rimetteranno davvero saranno solo i tifosi.