Il Consiglio dei Ministri ha approvato dunque il Decreto attuativo della legge delega di contrasto alla povertà. L’iter prevede ora il passaggio alle Camere competenti per il parere e il sì definitivo da parte del Governo.
Per la prima volta viene così introdotto anche in Italia il Rei, Reddito di inclusione, uno strumento universale ma selettivo, che interviene a sostegno di chi si trova in condizione di povertà assoluta. Al tempo stesso, però, è un provvedimento molto diverso da quello portato avanti da altre forze politiche, come il Reddito di Cittadinanza dei Cinque Stelle, innanzitutto perché l’erogazione verrà subordinata all’adesione a un progetto personalizzato di inclusione e ad un periodo minimo di residenza in Italia.
Il provvedimento, che potrà così diventare esecutivo dal 1° gennaio 2018, prevede misure per circa circa due miliardi di euro ogni anno e sarà rivolto nella prima fase a 660mila famiglie, dando priorità ai nuclei con almeno un figlio minorenne o con disabilità anche se maggiorenne, a quelli con una donna in stato di gravidanza o ai cinquantenni in stato di disoccupazione.