(Adnkronos) – “Questa App rappresenta un’ulteriore tappa nel segno della modernizzazione e della digitalizzazione, che è tra gli obiettivi che ci ha affidato l’Unione europea”. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ha presentato stamane, nella sede del Mic, l’app Musei Italiani, l’applicazione ufficiale e gratuita del Sistema museale nazionale. Presentata ufficialmente ad un anno esatto dalla sua attivazione – era stata lanciata il 3 luglio del 2023 con il solo museo del Pantheon – l’app rappresenta un sistema moderno e digitale per l’acquisto dei biglietti, che permette di avere in tempo reale informazioni sulla storia dei musei, sulle mostre, sulle collezioni, sugli eventi e sugli orari delle istituzioni museali, e di ottenere indicazioni aggiornate per i diversamente abili.
“Negli ultimi anni i musei italiani sono enormemente cresciuti come qualità dell’offerta -ha spiegato Sangiuliano-. Avevano già un valore intrinseco ovviamente, ma al loro valore storico noi abbiamo abbinato la qualità dell’offerta, perché un museo deve essere anche fruibile. Accanto alla tutela bisogna dunque mettere la valorizzazione”. E i dati dimostrano che il sistema paga: nel 2023 sono infatti aumentati quasi esponenzialmente sia visitatori che introiti. Il trend in crescita mostra infatti, nei dati del Mic, che il 2023 si è chiuso con quasi 314 milioni di euro di introito e quasi 58 milioni di visitatori, ovvero +22,68% rispetto al 2022.
Quanto al costo dei biglietti, “noi siamo enormemente generosi nel dare i musei gratuiti. Ci sono le domeniche gratuite, c’è il 25 aprile, il 2 giugno, il 4 novembre. Sono 15 giorni all’anno. Sotto i 15 anni non si paga, e poi ci sono le categorie protette. Se i colleghi giornalisti – è l’invito di Sangiuliano – fanno una comparazione con altri Paesi europei, l’Italia è fra i Paesi più generosi. Per il resto però dobbiamo far pagare il biglietto”, anche per “garantire risorse allo stesso museo”. “Io – racconta il ministro – ho fatto pagare il biglietto del Pantheon anche ad Elon Musk, quando è venuto. Se non lo paga lui, chi lo deve pagare?”, ironizza.
“Nell’app sono inseriti 406 musei e luoghi della cultura nazionali -spiega il Direttore generale dei musei Massimo Osanna- e di questi ben 130 hanno possibilità di acquisto diretto, cioè senza concessionario”. Si tratta, spiega Osanna, !di una piccola rivoluzione del ministero che segue l’indirizzo politico del ministro Sangiuliano, che ha rilevato la situazione di moltissimi luoghi che erano gratuiti”. Ciò “non era una questione di democrazia, ma era dovuto al fatto che questi luoghi non erano considerati. Pagare un biglietto significa anche avere più risorse per quei musei”.
L’app Musei Italiani “è finanziata completamente dal Pnrr accessibilità, è uno dei suoi frutti più maturi -scandisce Osanna-. Progressivamente vi potranno entrare tutti i musei, anche quelli non statali, perché è concepita per tutto il sistema museale italiano, costituito da circa 4.700 musei”. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)