Raccoglierà l’eredità dello storico telescopio Hubble e si affiancherà al James Webb Space Telescope, ambedue ‘targati’ NASA. Si tratta del Wide Field Infrared Survey Telescope (WIFIRST) cui l’ente spaziale americano, dopo una lunga fase preparatoria di studi e ricerche, ha dato finalmente il via.
Il Program Management Council della NASA, che valuta contenuti, performance e criticità dei programmi, si è pronunciato favorevolmente sul telescopio lo scorso 17 febbraio.
La straordinaria vista di WIFIRST, 100 volte più ampia rispetto ad Hubble (come esempilificato nella foto allegata in calce), aiuterà i ricercatori a spiegare gli aspetti ancora poco chiaridella materia e dell’energia oscure e a indagare l’evoluzione del cosmo. Le caratteristiche tecniche del nuovo telescopio consentiranno di scoprire altre realtà all’esterno del Sistema Solare e di compiere progressi nella ricerca di mondi che potrebbero accogliere la vita.
Due saranno gli strumenti con cui WIFIRST svolgerà il suo compito: il Wide Field Instrument, progettato per mappare ampie zone del cosmo al vicino infrarosso e il Coronagraph Instrument, ideato per cogliere il bagliore di singole stelle e svelare latenue luce dei pianeti che orbitano loro intorno. Nello specifico, questo strumento permetterà di effettuare indagini dettagliate sulla composizione chimica dell’atmosfera dei pianeti per individuare segnali di ambienti adatti alla vita. In pratica, con le sue dotazioni, WIFIRST combina la capacità di scoprire e caratterizzare pianeti con la sensibilità di lanciare uno sguardo ampio e profondo nelle pieghe dell’Universo.
Proprio la sensibilità sarà uno degli elementi chiave della missione perché il telescopio sarà impegnato in una ricerca ad ampio raggio sulle orme degli esopianeti, basandosi sul monitoraggio della lucentezza di milioni di stelle che si affollano al centro della nostra galassia.
L’indagine quindi raccoglierà dati su migliaia di nuovi esopianeti simili nella misura e nella distanza dalla loro stella come i pianeti del Sistema Solare, andando a completare il lavoro che la NASA aveva iniziato con la missione Kepler.
WIFIRST sarà utilizzato anche per comprendere come l’energia e la materia oscure hanno influito sull’evoluzione dell’Universoe in particolare la misurazione delle distanze di migliaia di supernove potrà fornire una mappatura dettagliata dell’andamento dell’espansione cosmica nel tempo.
Ma per disporre di tutti questi rilievi e misurazioni i ricercatori dovranno avere ancora pazienza. Il più potente osservatorio spaziale, infatti, sarà preceduto dal Webb (che verrà lanciato nel 2018) e potrà iniziare il suo viaggio nel cosmo qualche anno dopo il 2020. WIFIRST sarà collocato in una zona specifica, designata con il ‘nome in codice’ di Earth-Sun L2 e ubicata a circa un milione e seicentomila km dalla Terra in una direzione