Le stanze al piano superiore, con il bagno del principe, lo studio ed il budoir della principessa, sono l’elemento di novità, ma l’intero complesso del Museo intitolato a Diego Aragona Pignatelli Cortes, dopo un intervento di restauro che ha interessato la Villa ed il Parco, dalla scorsa primavera, sono riapparsi questa mattina in tutto il loro splendore.
La Villa è uno dei pochi esempi di casamuseo a Napoli, modello dell’architettura neoclassica napoletana concepito ed arredato con magniloquenza e stili diversi, dal neorinascimentale al greco antico, dal neopalladiano al neopompeiano, fino ad una riscrittura originale del monumentale colonnato neodorico. Fu Ferdinando Acton, figlio di sir John, a commissionare l’opera a Pietro Valente nel 1826, come residenza di fronte alla Villa Reale. Oltre agli elementi ed agli arredi, dal pavimento in cotto dipinto ai parati in cuoio, è stato recuperato uno spirito che accomuna l’intera concezione di un luogo che fu al centro di una rete di rapporti con i Regnanti e con l’aristocrazia europea.
“Oggi, come ha sottolineato Mariella Utili, Direttore del Polo Museale della Campania, il Museo Pignatelli torna ad essere un riferimento centrale per la museografia napoletana, anche per la capacità sempre dimostrata di saper interagire tra collezioni permanenti, come è anche quella delle carrozze, e manifestazioni espositive che coinvolgono anche la musica e la fotografia. Ed è, questa, anche una realizzazione che si sposa con il più ampio progetto di riqualificazione della Riviera di Chiaia.”