Prende il via nella città partenope il XV Congresso Internazionale di Arte Turca (ICTA): la quattro giorni dedicata ai rapporti di Napoli con la Turchia, ed all’arte turca-esaminata attraverso le sue varie espressioni dall’architettura, agli scavi archeologici, all’arte del libro- si aprirà martedì 15 settembre alle 16.00 nella Biblioteca Nazionale di Napoli con l’ inaugurazione della mostra “La Conoscenza del Mondo Islamico a Napoli (XVI-XIX secolo)” alla presenza del direttore, Vera Valitutto, della rettrice Elda Morlicchio, di Michele Bernardini, Luca Berardi e Lea Nocera dell’ Università Orientale, e di numerosi esponenti del mondo accademico e scientifico internazionale.
L’apertura ufficiale del lavori congressuali e del convegno di studio mercoledì 16 alle ore 9.00 presso l’Università Orientale ( Basilica di san Giovanni Maggiore – Rampe San Giovanni Maggiore), saranno presenti l’ambasciatore della Turchia , h.e. Ayd?n Adnan Sezgin, ed il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, interventi della rettrice Elda Morlicchio e del professore Michele Bernardini. Gli eventi sono organizzati dalla Biblioteca Nazionale e dall’Università L’Orientale, sotto il patronato del Presidente della Repubblica turca e del Ministero turco del turismo e della cultura insieme al nostro Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo .
Il XV Congresso Internazionale di Arte Turca (ICTA) è un evento che si ripete ogni quattro anni in una diversa prestigiosa sede internazionale. Napoli è stata scelta sia in onore degli studi turcologici napoletani, che hanno una lunga e consolidata tradizione, sia per la vitalità degli studi attuali all’ Università Orientale e più in generale per la ricchezza del patrimonio artistico napoletano che indubbiamente ha un numero consistente di legami antichi con la Turchia e con l’arte turca.
Una carta della costa napoletana realizzata per illustrare il Libro del Mare (Kitab-i Bahriye) di Piri Reis, ammiraglio e cartografo ottomano di prim’ordine del XVI secolo, è stata scelta come immagine simbolo dell’intero congresso, espressione degli sforzi antichi di conoscenza reciproca. La mostra allestita presso la Biblioteca Nazionale di Napoli è un esempio della ricchezza della collezione di manoscritti turchi e islamici conservati nella città.
La presenza cospicua dei codici arabi nei fondi della biblioteca è documentata in particolare da opere religiose, ma non mancano testi letterari e giuridici, di sapere medico e scientifico. Si segnala uno splendido “Corano magrebino” forse del 1524, trasferito in Austria per volontà di Carlo VI e tornato a Napoli dopo il trattato di pace di Saint Germainde Près (I guerra mondiale).
Di notevole interesse scientifico anche un “Atlante Ottomano“, unicum nella produzione cartografica islamica. Al 1793 risale il “Museo cufico”, una raccolta di monete disposte in ordine cronologico per dinastie, illustrato dall’abate Vella.
Da ammirare due splendidi codici miniati persiani di metà cinquecento, che contengono la narrazione del Libro dei Re di Firdawsî, opere di enorme valore, esempi di sapiente uso dei colori e motivi ornamentali. La mostra resta aperta fino al 25 settembre 2015 (lunedì-venerdì ore 9.00-18.00, sabato 9.00-13.30, apertura straordinaria domenica 20 settembre ore 11-17)