Quella della giunta comunale di Napoli d’instaurare il registro comunale dei testamenti biologici è la realizzazione di un’istanza di civiltà che comincia a farsi strada in un’istituzione che, peraltro, denuncia ancora tanti ritardi oltre che paradigmatici anche culturali. Rinascita di una città significa anche questo
Istituire un registro comunale dei testamenti biologici. E’ quanto propone al Consiglio comunale di Napoli una delibera approvata dalla giunta guidata da Luigi de Magistris, sindaco del capoluogo campano. Nel provvedimento si legge che l’iscrizione al Registro consentirà “la conservazione delle dichiarazioni di volontà, denominate ‘Testamento biologico’, espresse liberamente dai cittadini che lo ritengono, relative alla volontà degli stessi di essere o meno sottoposti a determinati trattamenti sanitari in una fase in cui, per una patologia grave ed irreversibile, non siano più in grado di manifestare il proprio consenso o il proprio rifiuto della terapia, del trattamento o della cura che li mantengono in vita”. E ancora: “I cittadini le cui dichiarazioni sono iscritte nel Registro devono indicare una persona alla quale, a seguito di richiesta della persona medesima, dovrà essere consegnata la documentazione depositata nel Registro. La persona stessa, o altra individuata nella dichiarazione, può essere indicata come esecutore o garante delle volontà del dichiarante”. L’iscrizione al Registro “avviene con la consegna, effettuata personalmente dal cittadino dichiarante all’Ufficio comunale competente, di una dichiarazione sottoscritta dall’interessato dinanzi al funzionario ricevente, o già recante la sottoscrizione dell’interessato, autenticata da soggetto abilitato” Ove il cittadino interessato sia fisicamente impossibilitato a consegnare personalmente la dichiarazione, “può incaricare della consegna il soggetto abilitato che ha provveduto all’autentica della sottoscrizione della dichiarazione stessa, ma in tal caso la consegna deve avvenire nello stesso giorno in cui la dichiarazione è stata resa”. L’iscrizione al Registro “è riservata ai soli cittadini residenti nel Comune di Napoli. Il venir meno della situazione di residenza nel Comune di Napoli non comporta, peraltro, la cancellazione dal Registro”. La Giunta, conclude la delibera, entro trenta giorni dall’esecutività della delibera del Consiglio,”adotterà i provvedimenti necessari per l’organizzazione del Registro e la definizione delle conseguenti modalità operative e di gestione, sulla base degli indirizzi risultanti dai capi precedenti”.