“Il Mediterraneo è mille cose al tempo stesso. Non un passaggio ma innumerevoli passaggi. Non un mare ma una successione di mari. Non una civiltà ma più civiltà l’una sull’altra. Il Mediterraneo è un antico crocevia”: ispirandosi alle parole di Fernand Braudel il progetto Napoli per Fabrizio De Andrè, “Na strada ‘mmiez’o mare” si realizza nell’ambito di “Estate a Napoli 2015”.
Eloquente il titolo dell’operazione, che si avvale della consulenza artistica di Dori Ghezzi, con cui si propone una rivisitazione in napoletano di tutti in brani di “Creuzâ de mä”, album capolavoro e successo internazionale del 1984, attraverso il quale Fabrizio De André rivoluzionò il concetto di musica popolare e di uso del dialetto nella canzone d’autore.
“Creuzâ de mä” ricantata in napoletano, nato in seguito alla riscrittura di Teresa De Sio della canzone dialettale più famosa di De André, e promosso dal Comune di Napoli, con il Club Tenco e la Fondazione De André: dopo un preludio il 13 settembre con le cover dei Faber Quartet, nel cortile del Maschio Angioino, lunedì 14 e martedì 15 settembre, sette interpreti napoletani riproporranno la scaletta dello straordinario disco del 1984 nella nuova versione napoletana.
L’operazione si avvale della consulenza artistica di Dori Ghezzi, che ha ricordato l’amore di Fabrizio per Napoli e lo stretto legame fra le culture anche attraverso le rispettive lingue. Realizzata nell’ambito di “Estate a Napoli 2015”, e pensata per destinare il ricavato del disco registrato dal vivo a Medici senza Frontiere, l’iniziativa è pensata anche per accentuare il lato inclusivo delle culture mediterranee, con quella mulattiera del mare cantata da Fabrizio, che assurge a simbolo delle rotte antiche e nuove, e del dialogo.