Critiche e polemiche sulle luminarie natalizie in città erano proprio quello di cui non si sentiva alcuna necessità a Napoli; ma tant’è e nel capoluogo partenopeo giornali e cittadini sui social si ‘accapigliano’ facendo a gara a chi parla peggio delle installazioni.
Sembra quasi che non si aspettasse altro per disputare ancora una volta una partita dello sport nazionale delle sproloquio. Napoli, si sa, non riscuote certo buona stampa – come si usava dire una volta – e viene fuori da dieci anni di governo comunale sconcertanti.
La nuova amministrazione nominata in seguito alle ultime elezioni nasce sotto auspici tutt’altro che rosei e il sindaco si è affrettato, già prima di accettare la candidatura, a chiedere una legge ad hoc per Napoli che permetta al comune di non restare seppellito sotto la montagna di debiti che ormai sono un’eredità antica e recentemente arricchita.
Napoli, luminarie natalizie: le critiche
La Camera di Commercio in vista del Natale finanzia l’installazione d’installazioni luminose in tutto il perimetro cittadino.
Apriti cielo! Sono brutte! Deturpano la bellezza della città! Napoli è una città d’arte (?!) e non può permettere un obbrobrio del genere! Siamo diventati la succursale brutta di Salerno!
Ecco, di tutto e di più con foto delle installazioni tacciate in alcuni casi perfino di essere ambigue nel loro messaggio e di addirittura trasmettere un simbolismo fallico (stiamo parlando di un’installazione che raffigura un orsetto sdraiato su uno spicchio di luna con cappello da babbo natale n.d.r)
Quelle messe nella famosa Galleria Umberto, che raffigurano personaggi da fiabe, sono state invece tacciate di essere di terz’ordine e realizzate male con materiali scadenti e fondamentalmente troppo brutte al confronto del solito albero di Natale fatto gli altri anni e regolarmente trafugato.
Beh, è chiaro che qui c’è un problema: perché non è stata interpellata la Pixar per esempio? Perché non affidare la direzione artistica ad esempio a Sergio Stivaletti o magari, crepi l’avarizia, si poteva affidare l’incarico a Vittorio Storaro o evocare lo spirito di Carlo Rambaldi
Napoli, luminarie natalizie: i soliti sospetti
La situazione si fa spinosa, poi, perché i soliti bene informati già hanno trovato strani collegamenti negli appalti e negli affidamenti della realizzazione delle installazioni fra Napoli e Salerno. C’è chi non ha mancato di rammentare, i nostalgici del passato sindaco, la “stranezza” di questa Camera di Commercio che solo quest’anno finanzia e gli anni prima no.
I paradossi non finiscono certo in questa piccola lista non certo esaustiva ma sono qui condensati i concetti essenza della polemica e viene da domandarsi, seriamente ora (perché più su eravamo faceti se non si fosse capito, meglio precisare): ma veramente ci sono persone che non hanno altro nella loro giornata che dedicarsi a polemizzare sulle lucette natalizie?
Napoli deve perdere il proprio tempo su questo tipo di diatribe? Sono brutte? Non le guardate e punto, non è semplice?
Invece no, si tira in ballo la storia, l’architettura, l’urbanistica, l’arte e il presepe. Certo, perché il convitato di pietra della discussione è proprio lui il caro vecchio presepe. Riecheggia Eduardo e il “Te piace o presepio?” e un po’ ci fa sorridere pensare di quanto si è abbassato il livello della discussione culturale in città.
Napoli, polemiche inutili, non è una lucetta che gli fa perdere valore
Come se gli addobbi luccicanti natalizi svilissero in qualche modo: Maschio Angioino, Castel dell’Ovo, Palazzo Reale, Capodimonte e le altre mille mila attrattive culturali che la città offre da secoli.
Serietà, signori! Sì, serietà per carità, anche nelle discussioni che si fanno. Lasciamo ai social – ormai poco più che luoghi di gossip e bullismo a buon mercato – queste diatribe di bassissima lega.
La bellezza di Napoli non c’entra nulla con le luci di Natale. Mettete da parte il napolicentrismo ad ogni costo che non c’entra nulla oltre ad essere più provinciale di quello che definite “cafone”. Ci manca solo il campanilismo esasperato da curva di stadio di calcio. Basta, per favore!
Qui c’è una città che ha bisogno di tutto ed ha bisogno, soprattutto, di non perdersi dietro l’inutile oltre che il futile. Utilizziamo le nostre forze (ormai davvero ridotte al lumicino) per porre sul tappeto temi importanti su cui confrontarsi con le istituzioni, non le lucine natalizie.
Napoli, luminarie natalizie e i problemi veri
Abbiamo una serie infinita di problemi: trasporto pubblico allo sbando totale, viabilità ridotta ad un colabrodo, sottoservizi inagibili, verde pubblico abbandonato a se stesso, pulizia delle strade inesistente, servizi scolastici preistorici, mancanza totale di spazi di condivisione sociale, criminalità capillare e sicurezza zero nel 90% della città.
Da dove cominciamo? Dalle luci natalizie? Peccato, non sono in elenco. Questa è una città che deve ripartire, anzi forse deve solo partire perché non è mai partita economicamente. Una città nella quale rifondare il senso civico dei singoli e degli aggregati: basta guardare alla movida selvaggia contrabbandata fino a ieri per divertimento dovuto.
Abbiamo una macchina comunale che non funziona, del resto il sindaco ci ha spiegato subito appena eletto che siamo in affanno di impiegati e funzionari e che il personale o non c’è o non è qualificato. Abbiamo le più basse entrate fra tutti i comuni d’Italia. In tempi di sensibilizzazione ecologica un parco auto circolante ed inquinante fra i più vecchi del mondo.
Una raccolta differenziata che lascia in bocca tanto il sapore della presa in giro fra chi vorrebbe farla e non può e chi dovrebbe farla e non la fa per non parlare dei processi che avvengono dopo la raccolta.
Dignità, per favore, recuperiamo almeno quella nelle discussioni.